“«Considerato che l’affidamento doveva essere effettuato dall’Amministrazione comunale, anziché dal citato referente» così si legge all’interno della nota del gabinetto del sindaco avente data marzo 2016 ma protocollata solo a marzo 2017, differenza non da poco.”
Lo fa notare Thomas De Luca, capogruppo 5 stelle a Palazzo spada che sulla questione si esprime con un nota ufficiale:
“Si perché – si legge nella nota stessa – nel 2015, come si può leggere dalla sopracitata comunicazione, sono stati affidati “direttamente” dal “Responsabile del progetto-incaricato esterno per la Gestione della sicurezza urbana del Comune di Terni”, 7.000 euro ai fini del supporto nella realizzazione del progetto “Smart security per la città di Terni”. Di chi stiamo parlando? A che titolo un soggetto esterno può “affidare” un appalto? Come può l’amministrazione, anziché censurare un simile comportamento, “affidare in sanatoria” ben 3 mesi dopo il pagamento? La nota è una determina? È stata pubblicata sull’albo pretorio del comune?”
“Il Sindaco – continua De Luca – deve spiegazioni a tutti i cittadini su come sia possibile che un consulente, soggetto esterno all’amministrazione, abbia potuto affidare un appalto. Dovrebbe anche spiegare come, rispetto ai tempi medi di pagamento dell’ente, l’erogazione della prima tranche di 6.300 euro sia stata effettuata appena 4 giorni dopo la presentazione della fattura e ben 3 mesi prima della nota del gabinetto del sindaco!”
“Nella stessa nota – sottolinea De Luca – è possibile leggere come l’appalto di servizi sia stato svolto rispettivamente per 4500 euro in «Attività di consulenza a supporto della realizzazione di seminari informativi e di educazione alla sicurezza urbana rivolta ad attori della società civile e del terzo settore comprensiva di costi di preparazione e gestione», 1000 euro per lo «Sviluppo e formazione del personale delle Forze di Polizia su un’applicazione per smartphone» e 1500 euro per «Attività di consulenza a supporto della realizzazione di una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza».”
“È possibile pagare – si chiede il capogruppo – 2.500 euro per l’installazione di un app mobile gratuita, di cui i cittadini ternani non hanno mai sentito parlare e per il “supporto” nella realizzazione di una conferenza stampa (una) e nella produzione di un comunicato stampa (uno) dell’app prodotta dalla stessa azienda, nonché per “pubblicizzazione” della conferenza stampa su una pagina social, le cui interazioni lasciano numerosi dubbi sull’efficacia di tale campagna comunicativa? L’app mobile è mai entrata in funzione sui server dell’amministrazione comunale? Le segnalazioni vengono prese in carico? Quante segnalazioni sono pervenute alla polizia municipale e quanti interventi sono stati fatti a seguito delle comunicazioni tramite app?”
“Siamo sicuri – conclude il consigliere – che il Sindaco dirà che 7.000 euro sono una piccola cosa…più o meno la metà dei fondi destinati al “fondo ripiano morosità” dedicato alle persone indigenti, non autosufficienti e disoccupate a cui è arrivato l’avviso di sfratto.”