Quello della disforia di genere – ovvero la condizione nella quale una persona ha una forte e persistente identificazione nel sesso diverso da quello assegnato alla nascita – è un concetto del quale oggi si sente parlare sempre più spesso ma molte volte senza avere chiare le idee e quindi dando origine spesso anche a situazioni di omofobia. E’ questa la condizione di partenza alla base della transizione, ovvero del percorso che conduce una persona alla riassegnazione del sesso.
Di questo tema si parlerà domani mattina alle ore 10, nella sala videoconferenze della biblioteca comunale di Terni, in un incontro organizzato dall’associazione di volontariato Esedomani Terni. Il tema sarà “Disforia di genere e percorsi di transizione”: relatrice dell’incontro la psicologa e psicoterapeuta Maddalena Mosconi, responsabile area minori del servizio per l’adeguamento tra Identità fisica e identità psichica (SAIFIP) nell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini, istituito nel 1992, come servizio di consulenza e sostegno per persone con “disforia di genere” che intendono chiedere la rettificazione medico-chirurgica e anagrafica di attribuzione di sesso.
“L’intenso lavoro svolto in questi anni dalla dottoressa Mosconi – spiegano gli organizzatori- fornirà al pubblico le tracce tematiche essenziali per una conoscenza basica dell’argomento. Verranno ripercorse le tappe conoscitive della “disforia di genere”, seguendo esempi di tentativi di medicalizzazione durante la storia, verrà trattata l’influenza sulle dinamiche emotive e relazionali che questa ha sui soggetti che ne sono caratterizzati. Saranno anche presentati i vari percorsi di transizione mirati a far coincidere quanto più possibile l’identità fisica con quella psichica. Preziosa anche la testimonianza diretta di due persone transessuali con un percorso compiuto di transizione alle spalle”.