Duro intervento di Emanuele Fiorini, capogruppo in regione per la Lega nord, in cui non risparmia attacchi alla CGIL, rea secondo il leghista di preoccuparsi solo degli immigrati e non più dei lavoratori di questo paese.
Le parole del capogruppo sono raccolte nel comunicato seguente:
“Gli ultimi dati riguardo il lavoro e il crescente numero di occupati a termine che fa dell’Italia un paese dove i contratti durano 12 giorni, 6 giorni o addirittura un solo giorno; il freddo intenso che è arrivato a scuotere gli animi e le ossa dei terremotati umbri ancora costretti a vivere nei container ad oltre un anno di distanza dal sisma; le incertezze legate alla possibile cessione di Ast, quelle riguardanti il futuro del polo di mantenimento di armi leggere, il taglio alle corse del trasporto pubblico per disabili, i cassaintegrati di Terni della
Novelli.”
“Niente di tutto questo preoccupa i rappresentanti della Cgil quanto il tema dell’immigrazione e dell’inserimento degli immigrati nel tessuto sociale locale.
“Togliete pure i diritti, togliete il lavoro e le pensioni, ma alla Cgil non dovete assolutamente toccare quel tasto dolente, altrimenti qualcuno potrebbe arrabbiarsi di brutto, magari alzare la voce, magari organizzare un altro, ennesimo, dibattito ricco di luoghi comuni. Ecco come un sindacato ormai allo sbando, divenuto più un partito politico stampella del Pd, dimentica i giovani in cerca di lavoro, gli anziani senza pensione, i lavoratori senza certezze, le
famiglie senza futuro e preferisce parlare di come gli immigrati siano una “risorsa” per Terni in termini demografici e non solo. Si parla di fake news, di inutile allarmismo e, come al solito, ci si dimentica di sottolineare altri fattori importanti, altre realtà evidenti. Nessun riferimento ai livelli di criminalità, nessuna parola sulle risse per il controllo dello spaccio di droga, niente su accoltellamenti, furti, aggressioni alle forze dell’ordine. Neanche un attimo è stato dedicato al tema della falsificazione di registri presenze, all’accattonaggio molesto per strada, in centro, fuori da ogni bar, ogni esercizio commerciale.”
“Totale silenzio sui parcheggiatori abusivi, sul racket che si nasconde dietro alla presenza costante e capillare di certi individui. Realtà scomode che non siamo noi ad inventare, ma è la cronaca di tutti i giorni a parlarne. Basta leggere i giornali, basta chiedere ai ternani. La paura è tanta, la percezione del pericolo è alta. Ci si sbriga a dire che i 30 euro al giorno a testa riservati agli immigrati (che poi sono 35) non vanno direttamente nelle loro mani: si tratta di una realtà abbastanza risaputa, ma “sapientemente” utilizzata per nascondere il dato reale riguardante la spesa complessiva prevista per finanziare il business dell’immigrazione tra sprar, servizi di accoglienza, immobili affittati, servizi, trattamenti sanitari, trasporti, personale impiegato (su certi aspetti, tra l’altro, stiamo effettuando i dovuti controlli).”
“In Umbria nel 2017 sono stati spesi circa 30milioni di euro per l’accoglienza degli immigrati. Soldi pubblici che provengono dall’Europa o dal Governo, eppure solo al 10% di coloro che sbarcano sul nostro territorio viene riconosciuto lo status di rifugiato. Ma intanto quei soldi sono stati spesi, quando, invece, cambiando destinazione d’uso, potevano essere utilizzati per altri scopi e riservati a quelle classi sociali di cui sopra: giovani senza lavoro, anziani in attesa di pensione, famiglie in difficoltà, lavoratori in cassa integrazione. Se in Umbria assistiamo ad un calo demografico c’è un motivo ben preciso legato anche alle prospettive di vita e la crisi economica. E’ recente il dato degli 8mila giovani fuggiti dall’Umbria per cercare lavoro all’estero. La soluzione non è ripopolare il paese con gli immigrati nuovi elettori, ma creare le condizioni affinché i cittadini umbri tornino ad avere fiducia del paese dove vivono”.