Terni, Isrim in liquidazione: a rischio 36 posti di lavoro. Nevi: ”Un fallimento di Sviluppumbria”

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Isrim terni laboratorioL’Isrim è in liquidazione: Terni perde il proprio centro di ricerca, l’Umbria perde un capitale di conoscenze su cui, agli inizi degli anni ’90, aveva investito 32 miliardi di lire, 36 lavoratori rischiano di ritrovarsi senza un posto di lavoro. Ieri mattina l’assemblea dei soci, la cui maggioranza è rappresentata da enti pubblici locali, ha preso atto che non ci sono privati interessati a subentrare ed ha stabilito di non poter più sostenere l’istituto di Pentima: troppi debiti. La cordata di imprenditori locali che si era fatta avanti una decina di giorni fa non ha infatti confermato il proprio interesse.

L’Isrim, salvo colpi di scena (offerte di imprenditori dell’ultimo minuto), sarà quindi liquidato. In queste ore per i 36 ricercatori che resterebbero senza posto di lavoro, vengono ipotizzati assunzioni in un ente della Regione e, per qualcuno di loro, in una sorta di mini Isrim. Dopo aver liquidato l’Istituto di ricerca di Pentima, potrebbe insomma esserne messo in piedi uno in miniatura, con pochi dipendenti e spese più sostenibili.

Per il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, la liquidazione dell’Isrim “rappresenta l’ennesimo fallimento di chi ha governato e governa la Regione Umbria che non ha saputo prevedere ciò che poi è successo. Ora chi ne farà le spese saranno come al solito i poveri lavoratori senza certezze e senza stipendi”. Le responsabilità per Nevi sono da attribuire ai vertici di Regione e Sviluppumbria “che hanno sempre tranquillizzato sulla situazione sottacendo la reale gravità della situazione. Ciononostante  i vertici di Sviluppumbria, recentemente sostituiti sono stati liquidati con centinaia di migliaia di euro alla faccia dei danni che hanno prodotto e delle promesse non mantenute. L’unica cosa che oggi dovrebbe fare la politica regionale – conclude Nevi – è chiedere scusa e togliere il disturbo, ma tanto non lo faranno”.

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