“Oltre al disastro sociale determinato dal fallimento della Adica di Nera Montoro, con decine di lavoratori finiti per strada, emergono oggi nuovi documenti grazie ai quali possiamo rilevare l’ennesimo disastro ambientale-industriale in atto tra Terni e Narni”. A scriverlo in una nota è Andrea Liberati che nei giorni scorsi aveva già sollevato criticità ambientali relative a Nera Montoro.
Oggi il candidato del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali, rende noti alcuni dati riferiti all’area dove operava l’Adica, società che è fallita oltre un anno fa (con conseguente perdita di lavoro per 20 dipendenti). Si tratta dello sforamento dei livelli della presenza di Ferro, Manganese, Tricloroetilene, Tetracloroetilene e della sommatoria di fitofarmaci.
Liberati scrive nella nota: “Si potrebbe dire, osservando alcune altre vicende nella Conca, come esista non di rado piena corrispondenza tra lo sfregio dei diritti sociali e la distruzione dei diritti ambientali. Ecco dunque l’ennesima conferma di una situazione da lunga data fuori controllo, con informazioni che offriamo anzitutto ai politici regionali e ai magistrati distrettuali, categorie entrambe gonfie di guarentigie costituzionali, ma talora prive di cruciali notizie sul reale stato delle cose presso le comunità che amministrano a vario titolo”.
“Quanto poi ai relativi e pesantissimi costi per messa in sicurezza e bonifiche – conclude Liberati – essi saranno ovviamente sostenuti da tutti i cittadini: vista la declaratoria di fallimento, pochissimo o nulla potrà essere addebitato all’azienda, come viceversa prevederebbe la legge. Davvero l’ennesimo capolavoro. Avanti così!”.
