Che le grandi arterie di comunicazione umbre, come l’E45, o SS3bis se preferite, non godano di ottima salute non è un mistero per nessuno.
A richiedere per l’ennesima volta migliorie strutturali, sopratutto per gli svincoli, alcuni innegabilmente pericolosi, è il Movimento 5 stelle, che con il consigliere regionale Andrea Liberati che lancia un’interrogazione a Palazzo Cesaroni:
“Almeno gli svincoli di ingresso e uscita su Perugia Piscille, Prepo e Madonna Alta, così come quelli di Terni Nord e Ovest siano finalmente ampliati e messi in sicurezza – chiede Liberati – dopo decenni di nulla cosmico progettuale in un quadro di carente manutenzione generale, a voler tacere della totale assenza della politica, priva del minimo occhio clinico sulle risorse pubbliche spese.”
Un pensiero non può andare anche allo svincolo di Terni Est che “sin dall’esordio apparso contorto e macchinoso, quasi fosse un capriccio ingegneristico, anziché un’infrastruttura a servizio della comunità, ancor privo – 10 anni dopo – dell’essenziale collegamento col piazzale merci TK-AST.”
“Andrebbe in realtà eseguito un esame critico – continua Liberati – su tanti altri svincoli sia della E45 che della Perugia-Bettolle, nonché del Raccordo Terni-Orte. Numerosi sono gli aspetti assolutamente irregolari, ma ci torneremo in altro momento.”
Il M5S quindi chiede alla giunta siano subito riprogettate perlomeno “le rampe di Perugia e Terni quotidianamente oggetto di un grande flusso di traffico, evitando prevedibili incidenti”.
“Come tutti gli automobilisti sanno – denota il consigliere – si percorrono corsie di accelerazione e decelerazione striminzite, adatte forse alle Fiat 500 di fine anni ’50, strutture oggi non conformi alle regole, con pericolosi angoli ciechi.”
“E’ ora di metterci le mani – denuncia Liberati – rafforzando la sicurezza stradale, considerando pure le costanti situazioni di pericolo causate dai TIR che, affollando senza limiti le nostre arterie, non di rado sfiorano i veicoli in immissione. Provvedere immediatamente, prima che si registrino nuove vittime.”
Ma il problema per Liberati non sono solo gli svincoli, bensì un più generalizzato abbandono della rete stradale, denotato dalla mancanza di ventiliazione nelle gallerie da “quelle del raccordo Perugia-Bettolle, appena riqualificate per milioni di euro” a quelle del raccordo Terni-Orte e pure nel lungo tunnel di Forca di Cerro, tra Spoleto e S. Anatolia di Narco (S.S. 395)”
Liberati sottolinea anche come siano un problema i “new jersey troppo bassi, spesso aperti per supposte questioni di sicurezza, i guard rail inadeguati o inesistenti, le reti anti-animali spesso assenti”, nonché “gravi carenze dell’illuminazione in ingresso di tutte le gallerie delle superstrade umbre, eccetto la Perugia-Ancona e la Foligno-Civitanova.”
Tutto ciò fa sorgere dei dubbi al pentastallato: “è davvero così difficile tecnicamente potenziare di giorno le prestazioni dei corpi illuminanti in accesso alle gallerie, magari trovando la giusta potenza illuminante di notte, quando si viene improvvisamente abbagliati? Qualcuno controlla qualcosa di tali apparati? Qualcuno ci mette le mani o aspettiamo il prossimo incidente?”
“D’altronde – accusa Liberati – sui servizi ferroviari, aeroportuali e stradali la sonnolenta Regione Umbria rivela da anni tutta la propria inadeguatezza, la propria disattenzione di lunga data, con esiti sempre più traumatici e un isolamento crescente dal resto d’Italia.”
“Ma questo apparato pletorico di politici, spesso di quart’ordine, che ci sta a fare allora – si chiede in conclusione Liberati – se almeno non si impone e non impone ad ANAS condizioni minime di decenza e di percorrenza sulle nostre strade più importanti, servizio base alla collettività?”