Nei giorni scorsi sono state depositate le motivazioni della sentenza del processo Asm che ha visto una condanna per mobbing, 5 assoluzioni e la prescrizione dei reati ambientali. In quelle pagine i giudici parlano di un’azienda “politicizzata” con assunzioni non avvenute attraverso concorsi pubblici ma su chiamata diretta, in base all’area politica di appartenenza. Andrea Liberati e Thomas De Luca, esponenti del Movimento 5 Stelle, rispettivamente consigliere regionale in Umbria e consigliere comunale a Terni, parlano della “certificazione di un sistema clientelare che è ramificato in ogni angolo della gestione della cosa pubblica”.
Il comunicato di Liberati e De Luca:
“Le motivazioni della sentenza sul processo ASM portano al parossismo l’anomalia ternana.
La certificazione di un sistema clientelare che è ramificato in ogni angolo della gestione della cosa pubblica, una vera e propria catena di montaggio di voti e controllo, che soffoca ogni libertà democratica. Questa è l’anomalia ternana. Un’anomalia che nel vocabolario ternano si fa regola.
La regola secondo cui le azioni condannate di un’azienda definita dai giudici “non sindacalizzata ma politicizzata” non hanno alcun responsabile politico. La regola secondo cui le assunzioni descritte dai giudici avvenute non “all’esito di un concorso pubblico ma soltanto su chiamata diretta che, a prescindere dalle capacità tecniche o meno di ciascuno, che ovviamente potevano anche essere rilevanti, si può comprendere (al di là del ‘pudore’ se non della reticenza sul punto da parte degli interessati) avesse trovato ragione anche nell’appartenenza alla stessa area politica” non hanno avuto nessun referente politico. La regola secondo cui l’occupazione politica da parte del Partito non ha nomi e cognomi ma solo la parvenza simbolica di un’appartenenza. La regola secondo cui il “tu devi essere grato per l’assunzione ottenuta a titolo di favore e, conseguentemente, non puoi dissentire in nulla né rivendicare alcunché per non perdere il favore iniziale” non prende il nome di fascismo.
Oggi sappiamo con certezza che gli incubi peggiori dei lavoratori non sono diventati realtà grazie a chi ha fatto e fa gli interessi dei grandi capitali ma grazie a quelli che pretendono di avere l’esclusiva nel ruolo di difensori degli interessi dei lavoratori stessi. Oggi più che mai è scritta la necessità dell’introduzione del reddito di cittadinanza come diritto universale, unico strumento in grado di spezzare le catene del ricatto sociale.
L’ introiezione da parte dei cittadini/ lavoratori del dovere del silenzio di fronte a fatti palesemente errati se non scorretti è la sconfitta più grande per ogni società civile, sconfitta che si fa martirio in una comunità come quella ternana figlia di una orgogliosa storia industriale e operaia.
Ciò che però risuona nella conca come un grido di dolore è che il vero colpo inferto alla comunità, il disastro ambientale, resterà senza colpevoli, con conseguenze incalcolabili nei prossimi anni.
Ma gli intoccabili sanno che le responsabilità politiche quelle scritte nero su bianco, negli atti e nelle omissioni, quelle che continueremo a rappresentare, a diffondere e denunciare pubblicamente…quelle no, non si prescrivono”.