“Troppo spesso sentiamo parlare di sicurezza in maniera superficiale ed estemporanea, senza cioè approfondire tematiche che si riversano sulla vita di tutti i cittadini, soprattutto quelli delle fasce più deboli”. Queste le parole di Marco Moroni, candidato portavoce del M5S nel collegio del Senato Umbria 2, appartenente alle Forze dell’Ordine.
“Anche in questa campagna elettorale, come già avvenuto nelle precedenti, ho sentito troppo spesso affrontare temi come immigrazione, sicurezza, criminalità da chi ha il solo intento di acquisire consenso dai cittadini, cavalcandone paure e debolezze che, invece andrebbero tranquillizzate”, continua il candidato del M5S.
Come emerge dal Rapporto di Amnesty International, reso noto in questi giorni, stiamo assistendo ad una campagna intrisa di ostilità, razzismo, xenofobia, che inevitabilmente portano a tendenze di odio verso le “diversità”. Lo stesso rapporto attribuisce ad alcuni specifici partiti, di centro destra, tali atteggiamenti.
“Ritengo che di Sicurezza se ne debba parlare evitando gli stati emozionali, causati anche da fatti di cronaca, che hanno aspetti particolari non necessariamente riconducibili ad aspetti generali” continua Marco Moroni “e comunque, soprattutto in campagna elettorale bisognerebbe dosare parole e frasi che possono facilmente essere interpretate da chi non attende altro per poter commettere azioni deplorevoli. Evitiamo facili strumentalizzazioni, come ha detto il M5S, su fatti recentemente accaduti”.
“Inoltre”, conclude Moroni, “qualsiasi tipo di riforma dovrà tener conto in primis delle considerazioni di chi la Sicurezza la fa, dalle Donne e dagli Uomini in uniforme, perché meglio di loro nessuno può sapere quali siano le problematiche e quali le soluzioni da adottare. Il nostro programma, nel rivedere funzioni e competenze, prevede proprio un confronto di tale portata, ripensando al Sistema Sicurezza mettendo al centro gli interessi e le esigenze dei cittadini che ad oggi percepisco ancora molto poco in tale ambito, anzi, sollecitati da chi alimenta odio e razzismo, si sentono ancora più insicuri e tutelati. Ci impegniamo affinché siano disciplinate forme di sicurezza partecipata, in cui il bene in questione sia prodotto dall’intera collettività, consentendo a ciascuno di dare il proprio fondamentale contributo, nell’ambito del ruolo sociale rivestito”.