Possiamo star tranquilli, le polemiche per ora a Palazzo Spada non vanno in vacanza, anzi. A dare nuova linfa ad una situazione già tesa, è arrivata la lista dei 35 candidati per i tre posti nel CdA di ASM, la municipalizzata del Comune di Terni. E i commenti non si sono fatti attendere.
Ferranti (FI) attaccata senza far nomi dalla sua pagina FB: “Ma il pugnalatore di Ciaurro e sabotatore di Baldassarre non se ne cieca???? Ora vuole convincere i Ternani con trucchi da mago Forrest, poveretto!!! Nel frattempo critica il Pd e candida figli e figliastri a servizio del Pd in tutte le aziende comunali , in piena crisi per colpa del Pd”.
Il non troppo velato riferimento al consigliere Melasecche (I love Terni), viene colto dallo stesso che sempre dalla pagina FB replica, spiegandoci come la candidatura della figlia Alessia, il centro della polemica, sia avvenuta per il bene della città: “Purtroppo sono pochi a Terni coloro che non capiscono il senso di una disponibilità che ho chiesto a mia figlia pregandola di presentare costantemente il suo curriculum per le nomine nelle aziende pubbliche comunali. Cosa che lei non intendeva fare e mai ha fatto in alcuna altra azienda pubblica. Il senso politico è evidente anche ai cretini. Fin qui ci sono state sempre e soltanto nomine di partito o comunque della cerchia degli amici del partito di governo. Quanto ai curricula dei nominati ma soprattutto ai risultati prodotti in questi anni da ATC, USI, ASFM, ASM, Centro Multimediale, ecc, ognuno può giudicare. Chiunque capisce benissimo che mia figlia non verrebbe mai nominata, nè mai potrebbe accettare anche per gli impegni che la costringono molto spesso all’estero, dove si trova peraltro attualmente. C’è però necessità assoluta a Terni di alzare il livello di chi amministra la cosa pubblica ed obbligare il sindaco, con la presentazione di curricula di tutto rispetto, a non dare incarichi ai soliti raccomandati ma a manager competenti perchè una delle ragioni del disastro attuale è dovuto alle perdite assurde o ai mancati guadagni milionari che tali nomine hanno purtroppo prodotto. Questo PD ha sempre o quasi preferito la fedeltà di partito alla professionalità. Sono contento nel vedere nell’elenco dei nomi che hanno questa volta dato la propria disponibilità non solo nomi di noti professionisti della politica e della parapolitica di sinistra, anche con precedenti giudiziari interessanti, ma anche persone di livello ed esperienza. Mi auguro che il sindaco scelga fra questi ultimi anche perché nei prossimi anni i ternani saranno costretti a pagare tanti e tali di quei debiti da lui prodotti che sarà ancor più indispensabile che le aziende partecipate producano almeno lo stesso utile che producono le consorelle private. Quando poi la generosità civica viene confusa da qualcuno, che tutti conoscono a Terni per gesta eroiche, per aver conseguito brillanti titoli di studio, per aver amministrato con successo aziende pubbliche e private, per aver trascorso metà della propria esistenza nella difesa di valori cardine della nostra costituzione, significa evidentemente che i partiti rappresentati da costoro hanno toccato il fondo. Lo dico con molta amarezza ma invito seriamente tutti a qualche pacata riflessione. Non scendo in ulteriori dettagli perchè Terni è piccola e ci conosciamo tutti.”
Risposta finale, per ora, da parte di Ferranti che rilancia: “Oggi abbiamo scoperto che se un amministratore pubblico, candida i propri parenti più prossimi a dirigere aziende pubbliche, incarichi peraltro retribuiti, lo fa per il bene dei cittadini. Ma allo scempio non vi è davvero fine!!!!”
Sul fronte 5 stelle De Luca attacca in vista del consiglio comunale di venerdì: “Con somma urgenza venerdì in consiglio comunale ci troveremo a votare la moltiplicazione delle poltrone di ASM in contrasto con la riforma Madia che prevede l’amministratore unico” mentre Pasculli rassicura sulla correttezza delle operazioni: “i curricula dei candidati selezionati (decisione che spetta al Sindaco secondo statuto) verranno poi passati al setaccio della 4a commissione, in base all’art. 39 del Buru. Tutto per essere sicuri che venga scelto il migliore, e che non emergano conflitti di vario genere, questa volta ci siamo noi a controllare.”