Terni, omicidio Listanti, responsabile potrebbe essere fuggito all’estero
Oltre agli accertamenti sulla banda di albanesi dedita ai furti in abitazione arrestata a febbraio dalla polizia, di cui almeno un componente è sospettato di avere legami con l’omicidio, i carabinieri di Terni starebbero seguendo anche altre piste. Tra gli elementi raccolti dagli investigatori ci sono le impronte digitali isolate dagli oggetti sequestrati sul luogo del delitto o nelle vicinanze (tra questi un cappellino, un cacciavite e il fucile rubato in casa utilizzato forse per colpire all’addome la donna) e alcune tracce di dna.
Nel frattempo, tra i dieci albanesi componenti della banda criminale che erano stati arrestati dalla polizia nell’operazione Milot, solo due sono ancora in carcere, mentre gli altri otto sono stati scarcerati a seguito delle istanze presentate dai difensori. Alcuni di loro avevano anche “festeggiato” la scarcerazione con dei post su Facebook in cui inneggiavano la libertà. Tra loro anche il presunto boss della banda, un 34enne che nel 2001, nel corso di un furto in casa, sottopose il proprietario all’orribile rituale della roulette russa.