Dopo l’emanazione dell’ordinanza che vieta nel fine settimana la vendita di bevande alcoliche d’asporto dalle ore 22 in poi, le reazioni dell’opposizione non si sono fatte attendere.
A parlare per primo è stato Francesco Ferranti, capogruppo in consiglio comunale per Forza Italia: “Come sempre questa amministrazione approccia ai problemi guardando il dito anziché la luna. È noto – a dichiarato Ferranti – a tutta la città che schiamazzi e vicende illecite (comprese risse o spacci) sono sempre svolte o quasi sempre da cittadini irregolarmente residenti o presenti nel territorio nonostante siano già noti alle forze di polizia. In tal caso sarebbe molto più utile sviluppare un monitoraggio congiunto da parte delle forze di polizia Statali e locali anche in collaborazione con gli uffici anagrafe.”
“Con questa ordinanza – prosegue poi il capogruppo – solo un ulteriore difficoltà inflitta da questa amministrazione alle attività e agli esercizi commerciali del centro storico, già blindati da una Ztl che solo a Terni resta chiusa 24 ore al giorno, dovranno evitare di vendere una birra a un giovane professionista ternano che se la vuol bere chiacchierando all’esterno con gli amici. Io invito il sindaco a fare ciò che può fare ovvero dichiarare per Terni l’impossibilità di accogliere altri sedicenti profughi o immigrati clandestini. Con questa scelta davvero diminuirebbero atti criminosi, fastidi, atti vandalici e risse, con questa scelta si garantirebbe maggiore sicurezza e tranquillità ai cittadini”
Di avviso molto simile la Lega Nord: “La nuova ordinanza comunale che vieta la vendita di alcolici da asporto dopo le 22 solo in una precisa area del centro – spiega il segretario ternano Federico Cini – ci lascia ancora una volta perplessi sia nel merito che nel metodo. Nel merito, le ragioni a supporto del provvedimento, come la tutela della tranquillità e del riposo dei residenti, ci sembrano sconnesse dai provvedimenti adottati, in quanto tranquillità e sicurezza dei cittadini, possono essere minacciati da individui soggetti agli effetti degli alcolici, indipendentemente da come o dove questi vengano consumati.”
“In secondo luogo – prosegue Cini – va notato che il provvedimento richiede che tra le 22 e le 24 di venerdì e sabato sera, il consumo di alcolici sia consentito solo nelle “rispettive aree o spazi pertinenziali regolarmente autorizzati”, intendendo di fatto l’obbligo per gli
esercenti di delimitare lo spazio di propria pertinenza, così che sia ben comprensibile ai propri clienti, o magari di sorvegliarli a vista così che non escano dal suddetto perimetro con un bicchiere in mano, un po’ come delle pecore in un recinto. Il provvedimento ci sembra inutile e lesivo nei confronti di un intero settore produttivo, che pure con
difficoltà ha saputo reggere la crisi economica talvolta giovando anche al tessuto sociale della città stessa”.
Alle parole del segretario ternano delle Lega Nord fanno eco quelle del capogruppo regionale Emanuele Fiorini: “Se davvero il sindaco – dichiara Fiorini – come specificato
nel testo dell’ordinanza, volesse contribuire ad aumentare la sicurezza effettiva e percepita della nostra città, dovrebbe affrontare la situazione con provvedimenti precisi e strutture apposite che siano realmente utili e in grado di intervenire prontamente.
“La strada che la Lega continua ad indicare sul tema è chiarissima – sottolinea il capogrupo – più controllo sull’immigrazione, più supporto tecnologico per le forze dell’ordine
(videosorveglianza), più illuminazione pubblica notturna, potenziamento della Polizia Municipale. Invece di sprecare i soldi per il patto “Terni città sicura”, inoltre, perché non destinare risorse alla realizzazione di un bando per la sicurezza aperto agli istituti di vigilanza del territorio e destinato ad una implementazione del servizio di pattugliamento?”
“Pensiamo – accusa infine Fiorni – che il sindaco Di Girolamo voglia solo pulirsi la coscienza con interventi inutili. La situazione a Terni è tale al punto che non bastano più annunci spot: bisogna rimboccarsi le maniche e dare una svolta vera alla città.”