Terni, polemica su debiti del Briccialdi, M5S: ”Presa in giro”, Cecconi: ”Faremo barricate”

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Palazzo SpadaLa vicenda aveva iniziato a far rumore a fine febbraio. Ora, in merito ai debiti dell’istituto Briccialdi nei confronti del Comune di Terni, emergono dettagli e parte dell’opposizione insorge accusando l’amministrazione comunale e denunciando la volontà della Giunta di voler escludere il Consiglio dalle decisioni.

M5S La nota del Movimento 5 Stelle di Terni: “Immaginate di avere un debito di oltre un milione e mezzo di euro verso un Ente creditore. Ora immaginate che a fronte di ciò il suddetto Ente vi proponga un piano di rientro  che prevede il versamento, da parte vostra, di una certa somma ogni anno, per ripianare il debito accumulato. Ecco, ora immaginate che i soldi per ripianare quel debito ve li dia l’Ente creditore stesso verso cui siete debitori senza chiedervi nulla in cambio.

Non è un pesce d’Aprile, neanche una trasmissione sul genere di “scherzi a parte”.

E’ tutto vero. Tutto ciò può succedere realmente soprattutto se l’Ente creditore si chiama Comune di Terni e l’autore di questa trovata fosse l’assessore alla cultura Giorgio Armillei.

Questa triste metafora spiega abbastanza chiaramente l’assurda parodia del debito che l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi” ha nei confronti del Comune, che in altre parole sarebbe nei confronti di tutti noi cittadini che paghiamo le tasse.

Chiamatela partita di giro (o presa in giro), chiamatela sanatoria, chiamatela parodia del teatro dell’assurdo, ma con il passaggio dalla formula del ‘comando’ a quella del ‘distacco’ di personale che è prevista, l’istituto non sarà più tenuto a restituire i soldi degli stipendi che rimarranno a carico del Comune. Il che avrebbe per le casse comunali lo stesso effetto di un aumento dei trasferimenti con l’ eccedenza che servirebbe al Briccialdi per ripagare il famoso debito.

La trovata è talmente assurda e ‘singolare’ che la formula del ‘distacco’ per la pubblica amministrazione non è contemplata nemmeno nel quadro normativo che prevede tra l’altro che l’impiego di ruolo può essere comandato a prestare servizio presso altra Amministrazione o Ente ma a tempo determinato e in via eccezionale.

La storia non finisce qui. Ancora oggi non è quantificato il debito che l’Istituto ha nei confronti del Comune. Il milione e mezzo di euro di cui si parla si riferisce solo ai rimborsi del personale comandato dal 2009 al 2013.

Rimangono ancora aperte le questioni relative alla concessione a titolo gratuito dell’immobile che sarebbe dovuta durare un solo anno, a cui sarebbe subentrato un canone per la concessione a titolo oneroso previsto al punto 9 della delibera n. 230 del 2007, di cui non si è avuta traccia. Come ad oggi non ci è dato sapere se sono avvenuti i rimborsi per la fornitura di energia elettrica, acqua, connettività telefonica e dati, previsti nelle convenzioni del 2009 e 2012.

Oltre al danno, in quest’assurda vicenda non può mancare anche la beffa. Infatti da quanto annunciato dall’Assessore Armillei la convenzione sarà riscritta da un comitato permanente di coordinamento, che sarà composto dai dirigenti di quattro assessorati che lavoreranno di concerto. Magari questo compito verrà affidato proprio a quei dirigenti che avrebbero dovuto controllare e vigilare su questa vicenda e che in tutti questi anni non si sono mai preoccupati nemmeno di richiedere timidamente il pagamento del debito accumulato.

Ma oltre al danno e alla beffa, la ciliegina sulla torta è il fatto che tutto ciò non avrà una discussione o alcun passaggio in consiglio comunale, visto che secondo l’interpretazione dell’articolo 42 TUEL dell’assessore, un Ente può erogare ingenti somme di soldi pubblici senza passare per l’organo deputato al controllo, eletto appositamente dai cittadini affinchè vigili che sperperi come questi non debbano avvenire.

Il tutto anche contro corrente a quanto proposto da un atto di indirizzo presentato dalla maggioranza(firma Zingarelli) in consiglio e mandato poi in commissione, che prevedeva che la discussione sul rinnovo della convenzione dovesse quanto meno approdare in aula consiliare per ottenere il benestare della maggioranza dei votanti. A quanto pare è sempre più di moda fare carta straccia degli atti di indirizzo del consiglio da parte degli assessori, questo si che rende inutili i gettoni che vengono erogati per commissioni e consigli che a loro volta discutono diversi argomenti per poi vedersi scavalcati dalla giunta che dimostra di avere un programma diverso da quello dello stesso consiglio comunale.

Se si andrà avanti per questa strada saremo curiosi di sapere cosa ne penserà la Corte dei Conti.

CECCONI La nota del consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Marco Cecconi: “L’Amministrazione non pensi di fare con il Briccialdi quello che ha fatto con il Caos, ovvero scippare il consiglio comunale della possibilità di discutere e decidere.

Al di là delle pieghe della legge – tra le quali l’assessore Armillei sembra muoversi con l’unico obiettivo di cercare pretesti per fare tutto al chiuso delle sue stanze, senza confronto e senza dibattito – ad imporre alla giunta di condividere con il consiglio comunale le scelte sul futuro dell’Istituto musicale c’è, invece, una ragione di etica politica, che sarebbe gravissimo mettersi sotto ai piedi.

Annunciando con grande arroganza che, a definire la nuova convenzione con il Briccialdi, sarà appunto la giunta, l’assessore Armillei sembra voler ignorare il fatto che, se fosse stato per la giunta, quello del Briccialdi avrebbe continuato ad essere nient’altro che un esempio di mala amministrazione, di debiti sottaciuti, di controlli mai fatti, di rimborsi mai chiesti, di sprechi, pasticci, ambiguità gestionali, inefficienze e via dicendo.

Se fosse stato per la giunta, tutto avrebbe continuato ad essere com’era. E invece è stato proprio il consiglio (con una mia interrogazione del settembre scorso) a scoperchiare la pentola. È stato il consiglio, attraverso le sue commissioni, a lavorare alacremente in questi mesi per riportare in chiaro una situazione che la giunta avrebbe sicuramente preferito lasciar marcire, accumulando irregolarità che peraltro hanno allertato – come è noto – anche la Corte dei Conti. È stato il consiglio è non altri: perché la giunta, oltretutto, in queste settimane, la cosa più rimarchevole che è riuscita a fare è stata quella di prendere tempo, bypassare la scadenza della vecchia convenzione e ricorrere alla solita scandalosa pratica delle proroghe.

Se per Armillei & C. la gestione dei servizi culturali, di varia natura, è solo ‘cosa nostra’, questa volta per garantire alla città di sapere e di capire faremo barricate”.

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