La vicenda delle presunte irregolarità in merito alla formazione per disoccupati e cassaintegrati con fondi pubblici della Provincia di Terni potrebbe prendere la piega dello scandalo. A pensarla così è il Movimento 5 Stelle che attraverso il consigliere regionale Andrea Liberati e il consigliere comunale Federico Pasculli, vuole fare piena luce e rende nota un’altra denuncia, questa volta presentata da cassaintegrati. Proprio oggi il presidente della Provincia, Leopoldo Di Girolamo, aveva fatto sapere di aver incontrato le 10 agenzie di formazione che avevano presentato la prima denuncia e di aver trovato una sorta di accordo con esse. Ma la vicenda sembra ben lontana dal chiudersi.
LA DENUNCIA Nella denuncia resa pubblica dal M5S, quattro cassaintegrati di una ditta hanno scritto lo scorso 14 maggio alla Provincia di Terni, facendo presente di essere stati contattati telefonicamente sul proprio numero di telefono privato da due aziende che promuovevano i propri corsi di formazione convenzionati. La telefonata è arrivata soltanto dopo 5/6 giorni dalla sottoscrizione della cassa integrazione presso il centro per l’impiego. Non solo, perché i 4 lavoratori hanno messo nero su bianco che le aziende “non chiarivano come fossero in possesso dei numeri di cellulare”. Si tratterebbe di una violazione della privacy, da cui potrebbero aver tratto benefici delle aziende, a discapito di tutte le altre.
M5S In una nota congiunta, i pentastellati Liberati e Pasculli scrivono: “‘Garanzia Giovani’: siamo dinanzi all’ennesimo scandalo. Nessuno pensi che possa finire a tarallucci e vino. Stiamo parlando di una pagina opacissima dell’Amministrazione provinciale e regionale, con la concreta possibilità che le Istituzioni abbiano favorito alcune imprese in danno di altre.
Poiché si tratta di somme pari a svariati milioni di euro e poiché questo fenomeno avverrebbe da anni, il M5S esige massima chiarezza dalla Provincia e dalla Regione medesima. Iniziamo dalla Provincia:
1) quante denunce di tal fatta sono state presentate finora all’Ente?
2) Quando e quante volte il presidente Di Girolamo ha avuto colloqui con le imprese danneggiate?
3) Si possono assolutamente escludere conflitti di interesse e/o possibili collusioni politico/partitiche con ciascuna delle imprese interessate?
4) Quali i controlli esercitati dall’Ente nel corso del tempo?
5) Come si è mossa la Vigilanza interna?
Abbiamo avvertito stamane via PEC il Comando Generale nazionale della Guardia di Finanza, quello regionale e provinciale, nonché le Procure regionale e provinciale. Per quanto attiene alla Regione Umbria, sta per essere inoltrata puntuale interrogazione alla presidente Marini”.