Via libera alla vendita di Farmacia Terni, ma non di Umbria Energy.
E’ quanto emerso dopo un lungo pomeriggio di dibattiti in consiglio comunale, che ha visto due sospensioni, riunioni dei capigruppo, riunioni di maggioranza ma sopratutto l’intervento dei lavoratori Umbria Energy.
Intervento quello dei lavoratori che ha convinto il consiglio ad approvare l’emendamento della terza commissioni, oltre uno a firma Cavicchioli, con il quale si chiedeva di escludere dalle cessione Umbria Energy, e che è stato 13 voti favorevoli, 5 contrari e 7 astenuti su 25 partecipanti nonostante il parere di non regolarità tecnica della dirigenza.
Quindi atto di Giunta sulla revisione straordinaria delle società partecipate è stato approvato, con 14 favorevoli, 8 contrari ed un’astenuto, ma Umbria Energy rimane fuori dal discorso.
Durante il dibattito L’assessore Vittorio Piacenti d’Ubaldi, sostenendo la privatizzazione dell’ente ha evidenziato come “l’atto di giunta non faccia altro che applicare ciò che stabilisce il decreto Madia sul Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica”.
“Questo atto è sostenuto dal parere tecnico del dirigente alle attività finanziarie del Comune: nell’indicare le finalità perseguibili dalle pubbliche amministrazioni mediante l’acquisizione e la gestione delle partecipazioni pubbliche, si stabilisce in linea di principio che le amministrazioni non possono direttamente o indirettamente costituire società aventi per oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali, né acquisire o mantenere partecipazioni anche di minoranza in tali società”.
L’assessore, insieme a Cavicchioli, hanno poi giustificato l’emendamento sottolineando cme “di fronte ad una norma di legge c’è l’impossibilità per l’Ente locale di mantenere partecipazioni dirette o indirette in società le cui attività sarebbero svolte dal mercato senza un interesse pubblico”. “Nel caso di Umbria Energy – si legge nel parere tecnico- l’attività effettivamente espletata non ha natura di interesse generale in quanto trattasi di attività svolta sul libero mercato in regime concorrenziale e in assenza di obblighi di servizio pubblico”.
Opinioni diverse sono state espresse negli altri interventi dei consiglieri che hanno parlato durante la seduta, oltre che dalla terza commissione che ha proposto l’emendamento a partire da Enrico Melasecche (I love Terni) per il quale Umbria Energy svolge un “servizio di interesse pubblico garantendo un mercato di maggior tutela”.
Anche il consigliere Pd Valdimiro Orsini rispetto a Umbria Energy ha affermato che “siamo ancora all’inizio dell’applicazione del decreto Madia e mi trovo d’accordo con la commissione, chiedo che venga tolta Umbria Energy dalla delibera di giunta”.
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