Lo scorso febbraio il Comune di Terni aveva assicurato alle associazioni dei consumatori che la tassa sui rifiuti non sarebbe aumentata. Ora sembra certo che la promessa non sarà rispettata: la Tari sarà tra il 2 e il 5% più cara rispetto alla Tares (il vecchio nome della tassa sui rifiuti).
L’aumento della tassa sarebbe legato a maggiori costi per il conferimento di rifiuti nella discarica di Orvieto (o ad una errata stima di questi stessi costi). L’8 e il 9 settembre il Consiglio comunale sarà chiamato a discutere delle tariffe della Tari, ed anche di quelle di Tasi e Imu.
La tassa sui rifiuti è ormai un incubo per cittadini e commercianti che peggiora di anno in anno: secondo alcune stime di associazioni di categoria, in 10 anni il balzello è raddoppiato. Ed in futuro la tariffa sembra destinata a diventare ancora più onerosa per i ternani nel caso in cui la raccolta differenziata non decolli definitivamente.
L’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, spiega che sarà “mantenuta inalterata la pressione fiscale e le tariffe. L’unica eccezione riguarderà la tariffa sui rifiuti che avrà un incremento oscillante tra il 2.5% e il 3,5%, un aumento dettato quasi esclusivamente dalla necessità di coprire gli incrementi tariffari maturati nel corso del 2014 per il conferimento dei rifiuti in discarica che incidono per ulteriori un milione e 700 mila”.
“Comunque per quanto attiene la Tari – prosegue l’assessore – contiamo di fornire notizie diverse a consuntivo, quando si dovrebbero vedere gli effetti di alcuni misure intraprese che potrebbero portare a risparmi gestionali e quindi a un recupero, seppur parziale, dell’adeguamento introdotto nel bilancio 2014”.
Prosegue Piacenti D’Ubaldi: “Nessuna preoccupazione per quanto attiene l’Imu che riguarderà le attività produttive: rimane ferma al 2013, anzi abbiamo introdotto, in via sperimentali, meccanismi di sostegno alle attività produttive di nuova attivazione che vedranno l’esenzione di Tasi e Imu per una durata temporale, a partire da due anni, legata al numero dei dipendenti assunti. Analogo provvedimento è allo studio della giunta per quanto attiene le nuove attività commerciali”.
“Il bilancio 2014 – aggiunge l’assessore – fa i conti con le incertezze normative nazionali che si sono delineate solo nel mese di luglio, comunque non rinuncia a dare il massimo sostengo possibile alle linee programmatiche del sindaco e insistere sulla riduzione dei costi. Sul personale e le spese comprimibili contiamo di risparmiare un ulteriore 5%. Passaggio rilevantissimo sarà la stesura del bilancio di previsione 2015 quando l’Amministrazione Comunale sarà chiamata ad effettuare scelte strategiche al fine di assicurare il mantenimento del livello dei servizi e della pressione fiscale. E’ in questa sede che dovremo anche assumere iniziative rilevanti per la razionalizzazione e l’efficientamento delle partecipate, soprattutto alla luce del nuovo piano Cottarelli e delle iniziative in merito del Governo”.