Terni Research ribadisce la volontà di investire nel polo chimico ternano e auspica che le trattative di vendita delle aree Basell vadano a buon fine nel giro di poche settimane. E’ il presidente e amministratore delegato Stefano Neri a farlo sapere.
In occasione di una visita della presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini, agli stabilimenti di Nera Montoro Neri ha confermato “l’interesse a partecipare a un piano ambizioso di reindustrializzazione del sito ex Montedison contribuendo con la possibilità di replicare le attività già sperimentate dalla società sul versante energetico e su quello ambientale. In sintonia con ASM Terni, vediamo la possibilità di realizzare un avanzato progetto di Smart Grid industriale in pochi mesi”.
C’è, per Neri, la possibilità di mantenere “la gestione della rete interna allo stabilimento e la realizzazione di centrali di micro generazione a ciclo combinato che possano fornire vapore ed energia per il sito. Accanto a questo TerniGreen potrebbe intervenire con un progetto nel settore della depurazione rivolta ai reflui industriali e ai percolati. Sono, inoltre, possibili altre verticalizzazioni delle attività sin qui svolte dal Gruppo e realizzabili nel sito”. Tutto questo richiede però dei requisiti. “Quello che serve – spiega – è una visione di insieme, con un virtuoso rapporto tra le imprese coinvolte nell’area industriale. E’ di tutta evidenza, però, che una prospettiva di questo tipo necessita di una veloce risoluzione delle trattative e dei tavoli di crisi, entro il prossimo mese di marzo”.
Catiuscia Marini ha poi sottolineato il ruolo della regione: “Abbiamo stretto un legame forte, tra enti locali e organizzazioni sindacali, tenendo sempre la barra ferma in direzione di un comune obiettivo: far sì che la soluzione della crisi, ingenerata dalla chiusura decisa da LyondellBasell con pesanti ricadute occupazionali, rappresentasse l’opportunità di innovare e ristrutturare i contenuti produttivi di quel sito, in direzione di produzioni più innovative e di prospettiva. Abbiamo fiducia che vi possa essere a breve una soluzione”.
A proposito di Terni Research, Marini ha detto che si tratta di un’azienda che, tenuto conto degli investimenti fatti, “ha creduto molto a un progetto industriale di grande qualità ambientale, anche grazie alla presenza dell’attività di ricerca al proprio interno. L’industria green può essere uno dei settori che può dare competitività e occupazione non solo al territorio ma anche al paese”.
Stefano Neri, ha ricordato che il gruppo – che direttamente impiega 156 dipendenti – ha investito nel 2011 in Umbria 71,3 milioni di euro in impianti fotovoltaici, 16,1 milioni di euro in impianti industriali ambientali, 16,8 milioni di euro in immobili, infrastrutture e attrezzature e 1 milioni di euro in ricerca e sviluppo. In merito alle attività di carattere ambientale svolte all’interno dell’area industriale di Nera Montoro, è stata messa in risalto quella del progetto di bonifica sia dei terreni contaminati, per un importo di 1,85 milioni di euro, sia delle acque di falda, per un importo di 3,5 milioni di euro, che prevede un nuovo impianto di bonifica chimico-fisico e biologico.