Un milione di euro per le auto blu di sindaco e assessori di Terni. Parco auto più grande dell’Umbria

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Auto blu, simbolo per eccellenza del potere, vessillo della casta, il più odiato privilegio dei politici. In Umbria sono tanti gli enti pubblici che, a spese dei contribuenti, garantiscono ad amministratori, rappresentati e dirigenti di muoversi a bordo di auto di grossa cilindrata, full optional e guidate da autisti. Il comune di Terni è però, in tutta la regione, l’ente che di auto ne ha di più. Nemmeno il comune e la provincia di Perugia riescono a far meglio avendo un parco auto più ristretto.

Il record di Palazzo Spada emerge dalla lettura dei dati del monitoraggio effettuato nel 2011 dal Ministero della Funzione Pubblica. Per questo accertamento le auto della pubblica amministrazione sono state divise in tre categorie: ci sono le “auto blu blu” cioè auto di rappresentanza con conducente, le “auto blu” cioè auto di servizio con conducente e le “auto grigie” cioè auto a disposizione per impieghi operativi senza conducente. Stendendo un velo pietoso sui grotteschi burocrati italiani che sono riusciti a ideare una denominazione ridicola come “auto blu blu”, è interessante notare il numero complessivo di auto in dote a Palazzo Spada: 99 veicoli.

Nel dettaglio il comune di Terni ha 4 auto blu blu e 95 auto grigie (rimangono fuori dal conteggio altre 54 auto in uso alla polizia municipale). Tra autisti e personale che si occupa della gestione e della custodia del parco auto sono impiegati 10 dipendenti.

I costi. Quanto costa mantenere un apparato del genere? Nel 2010 le spese di gestione (consumi di benzina, bollo, assicurazione ecc.) per le 99 auto sono state pari a 368mila euro a cui vanno aggiunte le spese per il personale: altri 230mila euro. In totale quasi 600mila euro.

Analizzando più a fondo questi dati si ricava che per gli spostamenti del sindaco e degli assessori (e in alcuni casi dei dirigenti comunali) sono stati spesi 200mila euro: 33mila euro per la gestione delle auto blu blu e 161mila euro per gli stipendi degli autisti. Si tratta di 194mila euro ogni anno. Alla fine dei cinque anni di mandato le auto blu a disposizione della Giunta saranno costate circa un milione di euro.

Gli altri enti in Umbria. Per capire se le cifre spese da Palazzo Spada sono esorbitanti o se rientrano invece nei normali “costi della democrazia rappresentativa” può essere utile il confronto con altri enti pubblici dell’Umbria, in particolare con quelli più grandi e con il numero più elevato di dipendenti.
Il comune di Perugia ha un parco auto più piccolo rispetto a quello ternano: 77 vetture di cui 4 auto blu e 73 auto grigie. Anche i costi sono più contenuti: circa 490mila euro all’anno (oltre 100mila euro in meno di Palazzo Spada).
La provincia di Terni ha 31 auto di cui 3 blu e 28 grigie per un costo complessivo di 245mila euro all’anno (di cui 120mila euro per gli stipendi dei 3 autisti).
L’unico ente che in Umbria spende più soldi del comune di Terni (pur avendo meno auto) è la provincia di Perugia: ogni anno circa 855mila euro sono destinati alla gestione ed agli stipendi degli addetti di 6 auto blu blu e 51 auto grigie.
La Regione Umbria ha indicato di avere solo 4 auto: una blu blu, due blu e una grigia. Tra costi di gestione e costi del personale (4 dipendenti di cui tre autisti) la spesa annua è di circa 193mila euro. Va però detto che questi dati si riferiscono al parco auto a disposizione del Consiglio regionale; gli uffici della Giunta non hanno risposto al questionario.

Gli errori dei funzionari. Oltre ai milioni di euro che ogni anno i cittadini umbri (con i ternani in prima fila come abbiamo visto) spendono per assicurare ai propri amministratori il trasporto e gli spostamenti in auto dotate di ogni comfort, dalla lettura dei questionari emerge anche un altro aspetto: l’incapacità conclamata di alcuni funzionari pubblici nel compiere facili operazioni di copia-incolla di dati. E’ infatti impossibile non notare una serie di errori, anche grossolani, commessi nel compilare i questionari. In alcuni casi, tra cui il comune di Terni, i numeri inseriti in alcune tabelle non combaciano con quelli inseriti in altri prospetti. In altri casi alcune voci sono state lasciate desolatamente vuote. Macroscopico un errore dei funzionari della Regione: in una tabella in cui era richiesto l’inserimento dei dati relativi ai costi è stato invece inserito il numero dei dipendenti.

Privilegi anacronistici. Nonostante le sviste, le imprecisioni, le mancanze più o meno involontarie, il quadro che emerge con chiarezza dalla lettura di questi dati è il ritratto di una classe politica locale adagiata su privilegi anacronistici, che stride terribilmente con la realtà della crisi e con gli affanni che i comuni mortali ternani vivono ogni giorno. Non si tratta di qualunquismo e demagogia. Nel momento in cui si annunciano aumenti di Imu e Irpef, rincaro della tassa sui rifiuti, si attuano tagli alle spese sociali e si aumentano le tariffe dei servizi ai disabili, spendere un milione di euro in cinque anni per auto blu e chauffeur è un pugno allo stomaco dei cittadini.

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