Arrestato a Terni boss della camorra: Pasquale Sibillo era ricercato anche per omicidio

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Pasquale SibilloUn boss della camorra è stato arrestato a Terni. Si tratta di Pasquale Sibillo che era ricercato dal giugno scorso per omicidio, tentato omicidio e associazione mafiosa.

Sibillo ha 24 anni ed è stato protagonista della faida della “paranza dei bimbi” che ha insanguinato Forcella e il centro storico di Napoli. Proprio la squadra mobile del capoluogo campano, nel pomeriggio, ha catturato il boss. Era destinatario di un’ordinanza di custodia in carcere emessa su richiesta dei pm della Dda Henry John Woodcock e Francesco De Falco e del procuratore aggiunto Filippo Beatrice.

IL VIDEO Ecco il video dell’arresto di Pasquale Sibillo, il suo arrivo alla questura di Terni:

Il fatto che al momento dell’arresto il boss della camorra si trovasse a Terni desta ovviamente inquietudine. Il timore è che il territorio ternano sia sempre più soggetto ad infiltrazioni della criminalità organizzata, pur in forme non violente.

FAIDA Tra la fine di giugno e l’inizio di agosto scorsi si sono verificati a Napoli una serie di fatti di sangue, tra cui 3 omicidi, che, secondo le indagini chiamano in causa da un lato il clan Sibillo e i suoi alleati e, dall’altro, le famiglie Del prete e Baldassarre tradizionalmente legate al clan Mazzarella. I fatti risalgono al 2 luglio, quando venne ucciso il fratello del boss, Emanuele, proprio per dare un segnale a Pasquale. E fu lo stesso capo del clan a portare il fratello morente in ospedale, lasciando fuori il pronto soccorso. La risposta dei Sibillo, dicono gli investigatori, non tardò ad arrivare e il 31 luglio vennero uccisi Salvatore D’Alpino e Luigi Galletta e ferito Sabatino Cardarelli.

Aggiornamento ore 20,50: Sibillo aveva appoggi a Terni: era ospitato in un’abitazione del centro ternano.

La polizia è risalita a Sibillo anche grazie a diversi pedinamenti e lo ha bloccato mentre era in auto insieme a un familiare non lontano dal centro di Terni. Il giovane è apparso molto sorpreso agli agenti ai quali non ha comunque opposto resistenza. A fermarlo è stato personale della squadra mobile di Napoli insieme a quella di Terni e al Servizio centrale operativo della polizia.

arresto Pasquale SibilloIL TATUAGGIO E L’ARRESTO Il camorrista è stato tradito da un tatuaggio a un avambraccio, raffigurante delle carte da gioco. Nonostante le foto segnaletiche e le indagini condotte da squadra mobile di Napoli, da quella di Terni e dallo Sco, gli investigatori non erano infatti completamente certi della sua identità. Una volante ha quindi simulato un normale controllo nel centro della città mentre la zona era comunque presidiata seppure in maniera discreta. Sibillo era in auto con un familiare, seduto al posto del passeggero. La vettura è stata fermata e all’agente che lo ha identificato ha fornito un nome e documenti risultati falsi. A quel punto il poliziotto gli ha leggermente alzato il maglioncino con la scusa di verificare se avesse qualcosa indosso. E’ stato così individuato il tatuaggio e il boss è stato bloccato. Sono ora in corso perquisizioni per verificare chi abbia dato appoggio a Sibillo.

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