Convegno all’ospedale di Terni su nuove tecnologie in medicina: presentate terapie laser

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La medicina innovativa, fatta di tecnologie e terapie sicure e mininvasive, negli ultimi anni sta compiendo passi da gigante, ma in Italia non sempre è conosciuta e diffusa come potrebbe: per questo l’International society for medical laser application, in collaborazione con la Medicalfuture, ha riunito a Terni medici, scienziati e pazienti per il secondo convegno nazionale “Nuovi metodi di tecnologie in medicina”. La due giorni, che si è conclusa ieri presso la sala conferenze dell’ospedale “Santa Maria”, ha visto la partecipazione di relatori provenienti da ogni parte d’Italia che hanno condiviso conoscenze ed esperienze acquisite nei campi medici più diversi nei quali possono essere applicate le tecnologie più moderne.

Partendo da antiche tecniche come l’agopuntura, rivisitate in chiave moderna, si è arrivati a parlare delle più recenti tecnologie in ambito medico per la prevenzione, la cura e la massimizzazione delle performance sportive. Una di queste è ad esempio l’impiego delle radiazioni non ionizzanti (di cui ha parlato il professor Riccardo Di Liberto, direttore della Struttura complessa di fisica sanitaria presso il Policlinico San Matteo di Pavia), che consente di ottenere risultati terapeutici in molti casi senza invasività. E con un’ottima compliance nel trattamento di numerose patologie, oppure il laser agopontura che – come ha spiegato la dottoressa Donatella Rizzitano, specialista in Anestesia e terapia del dolore – permette di utilizzare laser a bassa potenza e trattare dodici punti diversi contemporaneamente.

Una delle ultime evoluzioni della “terapia laser a bassa potenza” è rappresentata anche dalla tecnica endovena. “Secondo diversi studi scientifici – ha spiegato Francesco Raggi, specialista in medicina preventiva e direttore scientifico di Medicalfuture – è un valido trattamento di supporto nelle malattie cardiovascolari, respiratorie e metaboliche”.

“Chirurgia del futuro” sono invece considerati gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità, illustrati dal professor Giovanni Borasi, dell’Istituto di tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia del “Santa Maria Nuova” di Reggio Emilia, la cui sperimentazione clinica sull’uomo ha riguardato, ad oggi, principalmente tumori benigni dell’utero, metastasi ossee, tumori della mammella, del rene e del fegato e, più recentemente, della testa.

“Ogni anno – ha aggiunto Raggi, che è anche rappresentante italiano dell’European medical laser association – sono sempre di più i metodi che, grazie alla ricerca scientifica e alla tecnologie, possono rappresentare una valida terapia a molte malattie, ma spesso sono gli stessi medici a non esserne a conoscenza. Quanti, ad esempio, sanno che anche la medicina rigenerativa, che può essere anche utilizzata in campo estetico e non sono per problemi più importanti, è totalmente a carico del Sistema sanitario nazionale?”. Secondo Raggi “in Italia esistono pochi ma buoni centri sparsi per il territorio che sono in grado di offrire questo tipo di conoscenze. Per questo – ha concluso – il nostro obiettivo è quello di farle conoscere il più possibile tra gli esperti e gli stessi pazienti”.

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