Terni, omelia di San Valentino, Vecchi: ”Unico matrimonio che ha senso è tra uomo e donna”

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San_valentino_2013jpgL’unico matrimonio che ha senso è quello tra uomo e donna. La famiglia normale è composta da un uomo, una donna e i loro due o più figli. Sono questi i messaggi principali, tra loro simili, contenuti nelle omelie del vescovo (temporaneo) di Terni Ernesto Vecchi e dal cardinale Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio consiglio per la famiglia: discorsi pronunciati in occasione della messa per la festa di San Valentino celebrata questa mattina.

Monsignor Vecchi ha affermato: “Qui arrivano, da tutta Italia, centinaia di giovani e ragazze che dicono sul serio, che hanno capito che il futuro si costruisce seguendo un progetto di vita. Vengono a venerare le reliquie del corpo decapitato di questo campione del dono di sé e ispiratore del vero amore tra l’uomo e la donna, l’unica sponsalità che ha senso, in una società prigioniera del relativismo e dell’autoreferenzialità egoistica. L’amore testimoniato e ispirato dal Santo degli innamorati è un frutto buono per tutte le stagioni della vita, perché sa trasformarsi al suo interno, sapendo che, quando è vero amore, punta sempre all’eternità. L’Italia, mai così divisa e frastornata, ha bisogno di questo amore tra l’uomo e la donna, perché ha bisogno di famiglie solide e feconde, capaci di dare robuste fondamenta a un’Europa che sta andando alla deriva”.

Subito dopo ha preso la parola il cardinale Antonelli: “San Valentino, patrono dei fidanzati, suggerisce qualche riflessione sull’amore e sulla famiglia. La famiglia è relazione armoniosa tra le differenze umane fondamentali: quella dei due sessi e quella delle generazioni. Si fonda su una duplice donazione; quella reciproca tra l’uomo e la donna e quella prioritaria dei genitori verso i figli (procreazione ed educazione)”.

“In famiglia – ha proseguito il cardinale – la logica del dono porta a considerare l’altro come un bene in se stesso, un bene insostituibile e senza prezzo, con attenzione preferenziale ai più deboli (bambini, disabili, malati). La famiglia è la prima scuola di umanità e sviluppa le virtù personali e sociali, preziose per le persone, per la società e perfino per l’economia: rispetto, fiducia, responsabilità, fedeltà, condivisione, laboriosità, collaborazione, propensione al risparmio, generosità, perdono, capacità di sacrificio”.

Antonelli ha affermato ancora: “La famiglia normale, uomo-donna uniti in matrimonio con due o più figli, secondo le ricerche sociologiche, è mediamente più povera, più felice, più pro-sociale. E’ desiderata dalla grande maggioranza, ma realizzata solo dal 40%. La politica e la cultura pubblica dovrebbero, nell’interesse della società e del bene comune, sostenere la famiglia normale dal punto di vista giuridico ed economico”.

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