Crisi Sangemini, salta incontro su piano rilancio: nuovo presidio dei lavoratori

Nuovo stato di agitazione ieri pomeriggio da parte dei lavoratori della Sangemini. Lo sciopero e il presidio davanti ai cancelli dello stabilimento ternano, durato due ore, è stata la reazione al fatto che i vertici aziendali hanno deciso di posticipare l’incontro, previsto sempre nel primo pomeriggio di ieri, con i rappresentanti sindacali per discutere della situazione del gruppo.

Una grave situazione economica e finanziaria da diversi mesi sta investendo la Sangemini che diversi mesi fa ha avuto accesso al concordato preventivo in bianco, per avere il tempo di redigere un piano di rilancio. Il punto è che tra pochi giorni scadranno i termini previsti dal concordato per poter presentare il piano e proprio di questo si sarebbe dovuto parlare nell’incontro con i sindacati. La proprietà, però, ha rinviato il summit e continua a trincerarsi dietro il silenzio.

“Lo spostamento dell’incontro è avvenuto a poche ore dalla data fissata – spiega Pierluigi Cecchini – senza che ci sia stata fornita una spiegazione chiara e una nuova data precisa in merito alla riconvocazione. Contavamo che oggi venissero chiarite alcune problematiche e invece continuerà questa tremenda fase di attesa”. Intanto, lunedì prossimo alle ore 18 è prevista un’assemblea dei lavoratori presso la sala del consiglio comunale di San Gemini, con i sindacati che si augurano che siano presenti tutte le forze politiche e sociali, in particolare l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi.

Nei giorni scorsi era anche arrivata una notizia che faceva sperare: l’interessamento all’acquisto dell’intero sito e dei vari marchi d’acqua da parte di un importante società del settore. Notizia confermata sia dal segretario provinciale della Uila-Uil, Pierluigi Cecchini, che dall’attuale proprietà che aveva precisato di non poter svelare l’identità del gruppo interessato, in quanto era stato firmato un accordo di riservatezza.