Sabato, durante la notte bianca, qualcuno ha pesantemente danneggiato l’automobile dell’esponente Udc Michele Rossi, da lui usata quotidiniamente. L’auto, una nuova Fiat Punto, era parcheggiata in via Vannucci insieme a molte altre ma è stata l’unica a subire un atto vandalico particolarmente elaborato: non si è certo trattato di un gesto impulsivo. Ne da notizia questa mattina il consigliere comunale Udc Enrico Melasecche, avanzando il dubbio si tratti di un “avvertimento politico-mafioso”.
Per danneggiare la Fiat Punto di Rossi è stata usata schiuma di poliuretano espanso con cui è stato bloccato il tubo di scappamento, lo sportellino per il rifornimento di benzina, tutta la portiera lato guidatore; è stato estratto anche il cilindro della serratura della portiera ma poi dall’auto non è stato rubato nulla poiché non c’erano oggetti da portare via.
Per Melasecche “coloro che nella notte di sabato, notte bianca, hanno compiuto un atto di vandalismo cattivo, contro l’auto di Michele Rossi, sapevano cosa facevano e perché”. Non è stato rubato nulla, “d’altronde – ragiona Melasecche – fosse stata una Porsche o un suv di prestigio, di quelli con cui girano certi assessori, forse i malviventi qualcosa avrebbero potuto trovare, ma qui l’intento era palesemente diverso, un avvertimento di quelli che altrove non si possono ignorare, come le gomme dell’auto tranciate ad un giornalista scomodo o come tentativi fin troppo scoperti di creare ‘macchine del fango’ contro qualche intelligenza libera da condizionamenti”.
Recentemente Rossi si era opposto alla Festa Democratica alla Passeggiata, anche accedendo agli atti e rivelando che la Tosap non era ancora stata pagata. Scrive Melasecche che “Michele aveva avuto segni di insofferenza, per non dire altro, da parte di alcuni soggetti durante i suoi ormai famosi ‘safari fotografici’ per difendere in questo caso la Passeggiata dall’invasione politico mangereccia iniziata a metà agosto ed in via di smantellamento in queste ore e mi aveva manifestato subito la sua preoccupazione. L’ultimo episodio, recentissimo, quello relativo alla autorizzazione data dalla Soprintendenza, vergognosamente a sanatoria, per coloro che avevano coperto con una pesante struttura metallica, una antica grande aiuola, non più verde, solo perché abbandonata miseramente dal Comune”.
“Non esistono prove ad oggi né di esecutori né di mandanti, ma il clima contro coloro che hanno il coraggio di fare opposizione portando alla luce l’evidenza di fatti e chiedendo anche qui a Terni il rispetto della legalità è diventato pesante. Battutacce, avvertimenti grevi ed oggi si passa alle mani. Si preferisce una sorte di opposizione morbida, possibilmente ammiccante”.
Melasecche prosegue: “Si è sempre parlato a Terni di democrazia e di rispetto per le idee altrui. Abbiamo toccato con mano che spesso si tratta di pura declamazione di principi cui non si crede. Spesso, molto spesso, prevalgono interessi di parte, persino personali e familiari molto concreti, che si pretende di esercitare con arroganza, anche molta, prescindendo dalla legge e da regole, che la politica innanzitutto dovrebbe sempre osservare”.
Il consigliere comunale aggiunge: “La stima e la solidarietà, umana, prima ancora che politica a chi come Michele ha sempre svolto con grande senso civico il proprio ruolo, con coraggio ed abnegazione, a difesa di Villa Palma che sta crollando e su tanti temi che lo appassionano, come la difesa della cultura nelle sue forme più varie, come quella sua creatura, l’appuntamento annuale sotto la Cascata per ricordare Sergio Endrigo, sulla cui mancata realizzazione questa estate occorrerebbe che tutti riflettessero perché a Terni, se non sei irreggimentato nel cerchio di chi gestisce la città diventa difficile, talvolta impossibile, fare impresa, esercitare qualsiasi attività, anche culturale o ambire ad un posto di lavoro nella pubblica amministrazione locale o nelle organizzazioni ad essa strettamente collegate”.
“Questi atti – aggiunge Melasecche – non faranno di certo retrocedere di un passo coloro che hanno a cuore la libertà di esprimere liberamente le proprie idee ed esercitare anche a Terni i propri diritti di cittadino. Anzi, confermano vieppiù una situazione particolarmente pesante per cui chiediamo a tutti coloro che hanno realmente a cuore la democrazia, ma anche agli organi a ciò preposti di svolgere serenamente ma con imparzialità e rigore il proprio dovere. Una delegazione di cittadini ha chiesto di essere ricevuta dal Prefetto di Terni per dimostrare, documenti alla mano, quanto sia difficile oggi nella nostra città, essere sereni e poter credere nella legalità e nella imparzialità della pubblica amministrazione”.