Cavalcavia Cospea, il Comitato annuncia ricorso alla magistratura: ”Vogliamo chiarezza”

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area-lavori-cospea-2Va avanti la battaglia del Comitato No Cavalcavia pro Cospea contro la realizzazione di un sovrapassaggio pedonale che colleghi la zona ove è presente il centro commerciale Cospea, con quella in cui è in fase di costruzione il nuovo plesso commerciale chiamato comunemente Cospea 2. Una battaglia che prosegue da diversi anni, fatta di incontri, dibattiti e proposte alternative alla realizzazione del cavalcavia. Ad oggi, però, nessuna soluzione è stata trovata, l’amministrazione comunale non ha fornito risposte al Comitato ed il cantiere si è anche fermato a causa di vicende giudiziarie in atto tra la società proprietaria del terreno, Marcangeli,  e la ditta appaltatrice dei lavori, Amenta, che è fallita due settimane fa.

Le risposte che il Comitato continua a chiedere senza riguardano ad esempio l’area di circa 500 metri quadri di proprietà comunale posizionata all’esterno del centro commerciale, angolo viale Villafranca-via Alfonsine, dove sono posizionati due cassoni elettrocompattatori dell’Asm. Uno spazio importante per il comitato in quanto tre delle quatto soluzione alternative al cavalcavia elaborate dallo stesso, prevedono l’utilizzo di questa area. Ad oggi, però, Palazzo Spada non ha fornito chiarimenti esaustivi in merito. Ieri mattina, questo ed altri aspetti sono stati ribadito in una conferenza stampa ed è stato annunciato il ricorso alla magistratura. Oltre a ciò, lo stesso comitato ha dichiarato che in questo mese verrà convocata un’assemblea pubblica presso il centro Polis di Cospea e sarà organizzata una manifestazione con occupazione simbolica di via Alfonsine.

Di seguito un lungo memorandum redatto dal Comitato No Cavalcavia pro Cospea sull’intera vicenda:

  • Tra il 2007/2008 un privato commissionò ad uno studio di architetti con sede in Terni un progetto per un’eventuale costruzione su tale area di un centro commerciale comprendente anche l’interramento di via Alfonsine che avrebbe dovuto facilitare l’attraversamento a raso dei pedoni e dei ciclisti fra i lati opposti della stessa via.
  • Successivamente a novembre 2009 dopo che l’area fu aggiudicata a Marcangeli, si venne a conoscenza di un progetto che prevedeva proprio l’interramento di via Alfonsine che avrebbe dovuto facilitare l’attraversamento ciclo pedonale a raso fra i lati opposti della citata via.
  • A primavera del 2010 sulla stampa locale si apprese che l’amministrazione comunale era intenzionata ad un altro progetto che prevedeva la sopraelevazione del traffico veicolare su via Alfonsine con la costruzione di un cavalcavia, completamente l’opposto del progetto sopra citato.
  • Nel mese di dicembre 2010 fu approvato il piano attuativo che oltre l’insediamento del “Polo commerciale EMMEGI S.r.l.” di Marcangeli Giunio prevedeva anche la costruzione del cavalcavia.
  • Nel novembre 2011, a conclusione della procedura di assoggettabilità alla VIA e alla VAS, nella quale intervennero gli enti preposti quali Comune di Terni, Provincia di Terni, Arpa Regionale, il dirigente regionale dichiarò l’esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale del progetto.
  • Nel giugno 2012 l’amministrazione comunale autorizzò l’inizio dei lavori.
  • Nei primi giorni di giugno 2012, in seguito ad insistenti richieste effettuate nel corso dei mesi precedenti, una delegazione del condominio di via Alfonsine, viale Villafranca e via Montefiorino in cui tra l’altro insiste anche il plesso Commerciale Pianeta, insieme all’amministratore, fu ricevuta dall’assessore Marco Malatesta nel suo ufficio per confrontarsi sul progetto del cavalcavia. La delegazione, non soddisfatta, dalle motivazioni addotte dall’assessore, chiese di fissare una data per lo svolgimento di un’assemblea pubblica da tenersi presso il Polis nel quartiere Cospea. L’assessore, caso unico nella storia dello svolgimento delle pubbliche assemblee nella nostra città, fissò come data il 24 luglio 2012. Appare evidente quanto tale data fosse inopportuna considerato che molti cittadini non sarebbero potuti essere stati presenti in città e quindi l’assemblea avrebbe corso seriamente il rischio di andare deserta. Ciò nonostante, la delegazione accettò la sfida e organizzò l’assemblea per tale data. Diversamente da quanto ci si sarebbe potuto aspettare, fu un vero successo tanto è vero che la sala si riempì.
  • Nel corso dell’assemblea l’assessore Marco Malatesta, il presidente della circoscrizione Sud Moreno Rosati e l’imprenditore edile Giunio Marcangeli anziché attenersi al motivo per il quale era stata convocata, illustrarono il progetto del nuovo Polo commerciale denominato EMMEGI. Solo al termine di tale illustrazione fu possibile ai cittadini entrare nel merito della costruzione del cavalcavia.
  • Le risposte alle richieste di chiarimenti furono evasive e destarono preoccupazione per l’impatto ambientale che avrebbe causato il cavalcavia e l’insediamento del nuovo del polo commerciale – di pari dimensioni del Pianeta – del quale, fino a quel momento, i cittadini non ne avevano avuto contezza.
  • L’esito negativo dell’assemblea determinò insoddisfazione tra i cittadini che vi parteciparono tant’è che subito furono raccolte le firme dei residenti che si opponevano alla costruzione del cavalcavia e la petizione fu inviata al Sindaco. Nei primi giorni di agosto alcuni residenti divVia Alfonsine organizzarono una conferenza stampa in loco (chioschetto San Giovanni) per esporre il risultato dell’assemblea. Successivamente, precisamente in data 27.08.2012 si costituì, come naturale conseguenza, il “Comitato No Cavalcavia Pro Cospea” il cui fine per statuto era, è e sarà la difesa del territorio e dei diritti dei cittadini che vi risiedono.
  • Trascorso il Ferragosto, iniziarono i lavori di sbancamento senza l’esposizione al pubblico della tabella dei lavori chiaramente leggibile come previsto nel provvedimento Suap – autorizzazione unica. Visto che i lavori nel cantiere nel frattempo stavano procedendo celermente in assenza della citata tabella, nonostante il cantiere avviato in quel periodo era stato considerato nel corso della sopra citata assemblea del 24/07/2013 da Marcangeli, dall’assessore Malatesta e dal presidente della circoscrizione Sud Rosati, il più importante della città per l’investimento e per la mano d’opera impiegata. Il costituito Comitato in data 21/09/2012 chiese chiarimenti al Sindaco che a non ha fornito alcun riscontro in merito. Il cartello fu affisso presso l’accesso carrabile degli automezzi, successivamente alla pubblicazione sulla stampa locale di tale omissione. Sarebbe stato sicuramente più visibile al pubblico in un altro luogo come ad esempio in Via Alfonsine ove transitano autoveicoli, pedoni e ciclisti. Al Comitato il luogo scelto risulta di minore visibilità e inusuale se si confrontasse con la maggior parte degli altri cartelli esposti nei cantieri operanti in città. Non si sa se l’affissione sia avvenuta in seguito all’adozione di provvedimenti del Sindaco o in seguito alla pubblicazione sulla stampa locale.
  • Nella prima metà del mese di ottobre 2012 il Comitato in seguito all’accesso agli atti presso l’ASL 4 di Terni e presso la Direzione Territoriale del Lavoro Terni nota alcune difformità sulla presentazione delle notifiche preliminare dei lavori ai due citati destinatari. Il Comitato non comprende il motivo di tali difformità che invece ritiene sarebbe opportuno chiarire.
  • Nel corso della sopra citata assemblea del 24/07/2013 Marcangeli precisò che l’investimento previsto per il nuovo insediamento ammontava a circa € 30.000.000,00. Successivamente, nel mese di settembre 2012, tramite l’accesso agli atti presso la Regione Umbria si rilevò che Marcangeli nel progetto preliminare dichiarò che il costo complessivo dell’intervento era di € 16.500.000,00. Successivamente, nel mese di ottobre 2012, tramite l’accesso agli atti presso l’ASL 4 di Terni e presso la Direzione Territoriale del Lavoro Terni si rilevò che l’ammontare complessivo presunto dei lavori era stato quantificato in € 5.000.000,00. Infine, circa un mese fa, si è appreso sulla stampa locale che l’investimento è di € 20.000.000,00.  Il Comitato non comprende il motivo di tali difformità che invece ritiene sarebbe opportuno chiarire.
  • In data 04 ottobre 2012 l’assessore Malatesta nella riunione che si svolse nel suo ufficio, invitò la delegazione del Comitato a fare proposte concrete che avrebbe subito sottoposto alla valutazione dei tecnici dell’amministrazione comunale, assumendosi l’impegno di comunicarne tempestivamente l’esito al Comitato. Tra l’altro, lo stesso Assessore, nel corso dell’ultimo dei cinque workshop multidisciplinari del MAT “mese dell’Architettura”, organizzati dall’Ordine degli Architetti di Terni, avente per tematica “Il Quartiere”, svoltosi il 26 ottobre 2012, rivolgendosi ai rappresentanti del Comitato No Cavalcavia Pro Cospea dichiarò pubblicamente: “anche l’amministrazione comunale può sbagliare e quando i cittadini fanno proposte alternative concrete, costruttive, l’amministrazione può rivedere le proprie posizioni e fare un passo indietro”.
  • In data  04 dicembre 2012, il Comitato accolto/a l’invito/sfida proposta dall’assessore, presentarono quattro proposte di soluzioni alternative al cavalcavia, tutte meno impattanti dal punto di vista urbanistico, dell’inquinamento ambientale e più economiche, addirittura la proposta della rotonda con un costo stimato ridotto di ¼ rispetto al cavalcavia. Con il risparmio, trattandosi degli oneri di urbanizzazione, si sarebbero potute soddisfare le richieste di interventi manutentivi nel quartiere Cospea e nel quartiere San Giovanni da molto tempo chiesti all’amministrazione comunale.
  • Il Comitato durante la consultazione della documentazione necessaria per redigere una delle quattro soluzioni sopra citate, rilevò un’anomalia sull’uso dell’area di circa 500 mq. di proprietà dell’amministrazione comunale, in prossimità dell’ingresso del centro commerciale Pianeta angolo viale Villafranca-via Alfonsine; di tale anomalia furono chiesti chiarimenti al Sindaco.
  • In data 21 marzo 2013 il Comitato, non avendo ricevuto alcun riscontro su tali proposte, sollecitò il Sindaco tramite la pubblicazione di un articolo sulla stampa locale.
  •  In data  15 aprile 2013 il Comitato, visto l’uso improprio che si stava facendo in quei giorni dell’area di proprietà comunale e, non avendo ricevuto alcun riscontro in merito alla richiesta di chiarimenti inoltrata al Sindaco, inviarono alla stampa il comunicato in allegato.
  • In data 18 giugno 2013, il Comitato chiese un’audizione alla 1^ Commissione consiliare, richiesta sollecitata il 28 agosto 2013.
  • Nel corso della riunione che si svolse nell’ufficio dell’assessore Malatesta in data 04/10/2012, il Comitato tra l’altro chiese chiarimenti anche in merito ai condotti dei servizi tecnologici posizionati all’interno dell’aiuola spartitraffico in via Alfonsine ovvero, la domanda fu: se verranno seppelliti definitivamente dalla terra che ivi verrà costipata per la realizzazione delle rampe, è stato previsto come si dovrebbe procedere di fronte all’eventuale necessità d’intervento in seguito a guasti? il conseguente maggior costo, rispetto alla situazione attuale, a carico di chi sarebbe? della collettività?
  • Si fa notare che circa vent’anni fa, durante la costruzione delle fondazioni del plesso in cui insiste il condominio di via Alfonsine, viale Villafranca e via Montefiorino che comprende anche il centro commerciale Pianeta, sul muro perimetrale a livello interrato S1 (ove attualmente si trovano i garage con le relative corsie) si notò la predisposizione di un varco della larghezza di circa sei metri, tamponato con blocchetti di cemento, probabilmente in previsione di un futuro eventuale collegamento interrato sottostante Via Alfonsine con l’area verde sul lato opposto. Ipotesi che dopo vent’anni circa, si è concretizzata anche se il collegamento sottoviario è stato progettato all’inizio del plesso proprio in corrispondenza di quell’area comunale della quale sono stati chiesti chiarimenti.
  • A tutt’oggi non è stato fornito alcun riscontro nonostante i ripetuti solleciti inoltrati dal Comitato all’amministrazione comunale e ciò desta tra i cittadini sconcerto e preoccupanti perplessità.
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