Italia Nostra e WWF lanciano l’allarme: a Terni l’inquinamento da nichel, arsenico e cromo è alle stelle e rappresenta un gravissimo pericolo per tutti i cittadini e soprattutto per i bambini. Le due associazioni puntano il dito sulle acciaierie e chiedono che l’Ast metta in sicurezza i propri impianti o che ad intervenire sia il Governo. Infine ritengono che i politici locali debbano abbandonare la “temeraria retorica negazionista” e prendere atto dell’allarmante situazione ambientale dell’intera città.
Dell’inquinamento atmosferico da metalli pesanti ne aveva ampiamente parlato Terni Oggi oltre un anno fa in un’inchiesta in cui erano stati messi in relazione i dati sulla pessima qualità dell’aria con un inquietante eccesso di morti per tumore (articolo che ancora oggi continua a rimbalzare nei social network ed essere letto da migliaia di persone, a conferma di quanto l’inquinamento atmosferico preoccupi i cittadini ternani). Ora Andrea Liberati di Italia Nostra e Giuseppe Rinaldi di WWF hanno fatto emergere i dati sulle cosiddette deposizioni atmosferiche che aggiungono ulteriore gravità ad un quadro già allarmante. “Le deposizioni sono rilevamenti effettuati a pochi centimetri dal suolo. Diversamente dal monitoraggio atmosferico, usualmente realizzato a circa 3 metri di altezza, riguardano anzitutto gli effetti dei microinquinanti sui bambini, ma anche su flora e fauna, con effetti decisi sull’ecosistema”.
Scrivono le due associazioni: “Il nichel è totalmente fuori controllo. Picchi anche 23 volte superiori rispetto a quanto previsto da normative europee, come accade a Prisciano; fino a 6 volte a Borgo Rivo; fino a 5 volte in centro, nella vecchia stazione di Via Verga, ora dismessa. Non solo: le concentrazioni del nichel sono aumentate dal 2011 al 2013, arco temporale in cui sono stati effettuati i rilievi, specie a Prisciano, che nel maggio dell’anno corrente ha registrato oltre 350 µg/m2 contro i 15 µg/m2 imposti dalla normativa benchmark in Europa, quella tedesca (TA Luft, 2002), ripresa da altri Stati anche confinanti, dagli studi ARPA delle Regioni italiane parametrata a studi euro-americani e a ricerche OMS”.
“Siamo probabilmente la prima città d’Italia per concentrazioni di nichel nelle deposizioni. L’intera Terni, Borgo Rivo inclusa, secondo questi clamorosi dati, è interessata da un fenomeno pressoché sempre sopra il limite di precauzione, con differenze presuntivamente dovute solo alla distanza dagli impianti” ma, proseguono Italia Nostra e WWF “c’è purtroppo altro: in crescita anche l’arsenico. OMS e Germania impongono un limite non superiore a 4 µg/m2. A Prisciano si è passati da una media 0,7 nel 2011 (periodo ago-dic) all’1,6 del 2012 per finire con 4,9 µg/m2 nel 2013 (parziale). E il cromo? Siamo 450 volte sopra il dato di Perugia e 150 volte Gubbio, ma da noi il cromo è utilizzato nella produzione dell’inox, con picchi a Prisciano oltre i 2500 µg/m2. E’ presumibile che i lavoratori e quella parte della città siano stati sottoposti a un’esposizione acuta e prolungata”.
Secondo Liberati e Rinaldi “Terni è purtroppo una città da risanare pesantemente e non sarà alcuna temeraria retorica negazionista dei politici locali a smentirlo” ed a proposito dei gravi dati sulle deposizioni si chiedono “se la classe dirigente regionale, politica, industriale e sindacale, fosse già a conoscenza di queste informazioni. Ne comprenderà adesso la gravità? Occorre ora riflettere su come difendere i cittadini ternani, i bambini, ma, non dimentichiamolo, in primis i dipendenti delle Acciaierie, esposti presumibilmente più di altri a inquinanti di nocività ‘1’ secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC)”.
“Ovunque in Europa, e tanto più in Germania, la tutela dell’ambiente è un dovere irrinunciabile. Alle Acciaierie – concludono Italia Nostra e WWF – si ascrive pertanto la responsabilità di mettere subito in sicurezza gli impianti. Qualora non emergesse una chiara volontà e un cronoprogramma certo in merito, bene che il Governo prenda atto e agisca, magari prima che sia l’Unione Europea a intervenire. La politica ha il dovere di affrontare con la massima urgenza un tema drammatico e cruciale per il nostro futuro”.
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