Oggi pomeriggio è avvenuta la celebrazione dell’ordinazione e dell’insediamento del nuovo vescovo della diocesi di Terni, Giuseppe Piemontese. La celebrazione dell’imposizione della mani e la preghiera consacratoria è stata presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente Ceu (Conferenza episcopale umbra). Oltre un migliaio, all’interno e all’esterno del duomo (davanti al quale è stato installato un maxi-schermo) le persone che hanno partecipato alla cerimonia, tra cui le autorità cittadine e provinciali e circa 500 fedeli provenienti da Assisi e dalla Puglia, terra di origine del presule.
A concelebrare la cerimonia sono stati monsignor Vincenzo Paglia, vescovo emerito e predecessore di Piemontese, e l’amministratore apostolico Ernesto Vecchi. “Con il tuo ritorno in Umbria – ha detto Bassetti nel corso della sua omelia – è tutto il nostro popolo che ringrazia Dio per averci mandato questo pastore. Ti abbiamo già conosciuto e stimato come custode del Sacro Convento di San Francesco di Assisi”.
La cerimonia ha preso il via con la processione d’ingresso in cattedrale, al suono delle campane a festa, del cardinale Bassetti, dei vescovi e dei ministri ed è poi proseguita con la lettura della Bolla pontificia di nomina del vescovo e quella del mandato del Papa con il quale si autorizza l’ordinazione. Con l’imposizione delle mani e la consegna del Pastorale, dell’anello episcopale e della mitra da parte del cardinale Bassetti a monsignor Piemontese, questi – accompagnato da un lungo applauso dei fedeli – ha ufficialmente preso possesso della diocesi. Padre Piemontese ha scelto un Pastorale “sobrio” realizzato da un suo amico artigiano salentino in legno d’ulivo invecchiato di trenta anni.
DI GIROLAMO Al termine della celebrazione ha preso la parola il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo: “Le porto il saluto e il benvenuto, è un grande orgoglio farlo per la sua ordinazione episcopale. Un saluto al cardinale Bassetti, grande personalità della nostra chiesa che ci ha onorato con la celebrazione. Un saluto a Paglia arcivescovo emerito al quale sono legato da sentimenti profondi di stima, affetto e riconoscenza per il comune impegno per il bene delle nostre città prodotto in 12 anni. Un sincero ringraziamento a Vecchi per il lavoro importante con grande sapienza condotto in 17 mesi di permanenza che lo hanno fatto entrare subito nei nostri cuori. Un saluto e un benvenuto agli altri vescovi e alle autorità civili e militari che ci hanno onorato con la loro presenza. Un saluto particolare lo do ai tanti cittadini che dalla Puglia sono giunti da noi per partecipare a una festa e a un momento di gioia profonda. Infine un saluto ai miei colleghi sindaci che cercano di guidare con onestà e impegno le proprie comunità in questi anni difficili e terribili”.
Dopo i saluti e i ringraziamenti, Di Girolamo ha affermato: “Il Papa non poteva fare dono migliore alla nostra terra, è stato un gesto d’amore. Lei troverà una chiesa viva che è piena parte della nostra città. Una chiesa attenta e solidale verso le persone deboli e fragili. Negli anni ricordiamo iniziative importanti alcune portate aventi insieme alle istituzioni locali”. Il sindaco ha citato le mense per i poveri, il fondo di solidarietà delle chiese umbre, il programma di accoglienza di profughi e migranti, il tavolo di lavoro sulle povertà.
Il primo cittadino ha proseguito: “La nostra comunità ha due valori profondi che l’hanno plasmata: il primo valore è quello della pace. La pace è quella che si costruisce ogni giorno con i nostri comportamenti con il rispetto degli altri. L’altro valore è quello del lavoro. Una città che ancora oggi vive di industria lavoro e manifattura. Credo che questi due valori – ha concluso rivolgendosi a padre Piemontese – siano fortemente connessi alla sua storia e alla sua appartenenza all’ordine francescano”.
PIEMONTESE Dopo il discorso del sindaco Di Girolamo, ha preso la parola il nuovo vescovo Piemontese che ha parlato di “sentimenti di emozione e commozione mentre scorre nella mia mente una lunga serie di volti e luoghi della mia vita. I genitori che dal cielo seguono questo momento, i miei familiari vivi e defunti i miei francescani gli alunni del seminario e tutti gli altri. Un pensiero grato e devoto a Papa Francesco”. Il nuovo vescovo ha quindi salutato e ringraziato tutte le autorità. Nel suo discorso ha detto: “Vengo a voi senza pregiudizi ne soluzioni confezionate ai problemi”. Ha poi parlato della necessità di un ritorno alla moralità.