Ieri all’ospedale di Terni è stato arrestato un medico. Secondo la Digos, che ha effettuato l’operazione, il professionista ha preteso da una donna, che necessitava di un intervento chirurgico all’addome, la somma di 1.000 euro per anticipare un’operazione da effettuarsi all’interno dello stesso ospedale, eludendo le normali procedure amministrative relative alle liste di attesa, nonché alla prenotazione obbligatoria.
Spiega la questura di Terni di aver accertato il reato attraverso un’ampia attività di indagine, effettuata anche con l’ausilio della più moderna tecnologia: “La Digos ternana ha raccolto prove inconfutabili che hanno permesso di cogliere il professionista in flagranza e che hanno trovato riscontro nelle attività tecniche disposte”.
Il medico del reparto di Chirurgia generale e d’urgenza è stato condotto in questura e, dopo gli accertamenti di rito, è stato posto agli arresti domiciliari, a disposizione del Pubblico Ministero,Raffaele Pesiri.
Aggiornamento ore 12,15: Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Terni Andrea Casciari dichiara: “Appresa la notizia dell’arresto abbiamo provveduto all’immediata sospensione del dipendente dal servizio e stiamo attivando i conseguenti ulteriori provvedimenti. L’Azienda provvederà inoltre a tutelarsi legalmente come parte lesa nelle opportune sedi giudiziarie”.
Aggiornamento ore 13,45: Il medico è stato fermato subito dopo essersi fatto consegnare 300 euro dalla paziente: sarebbe stat un acconto dei mille euro richiesti per anticipare un’operazione da svolgere a breve, evitando una lunga lista d’attesa. Gli altri 700 euro pattuiti tra il medico e la paziente – è emerso dall’indagine – sarebbero stati consegnati ad operazione avvenuta.
La donna, secondo quanto ricostruito dalla Digos, si era rivolta al pronto soccorso due settimane fa a causa di alcuni dolori all’addome. Aveva poi prenotato una regolare visita specialistica con il chirurgo che, visto il persistere del malessere, le avrebbe proposto il pagamento dei mille euro per fissare l’intervento, eludendo le procedure amministrative relative alle liste d’attesa. La Digos ha scoperto l’episodio in quanto monitorava da tempo (anche grazie ad apparecchiature tecniche su cui viene mantenuto il più stretto riserbo), la situazione all’interno del Santa Maria.
Questa mattina il medico è comparso davanti al gip Simona Tordelli per l’udienza di convalida. Al termine il suo legale, l’avvocato Roberto Spoldi, ha chiesto la revoca della misura. La decisione del giudice è attesa in giornata.
Aggiornamento ore 18,10: Il gip di Terni ha convalidato l’arresto del medico chirurgo accusato di concussione e lo ha rimesso in libertà disponendo per lui la sospensione per due mesi della sua attività professionale pubblica. La decisione è stata presa al termine dell’interrogatorio di garanzia. “Leggeremo attentamente il provvedimento – ha commentato il difensore del medico, l’avvocato Roberto Spoldi – poi valuteremo come procedere”. Le contestazioni mosse al chirurgo, sottolinea il legale, sono relative “esclusivamente a questo episodio” emerso, anche sulla base di almeno un’intercettazione telefonica raccolta dalla polizia che ha permesso alla Digos di arrestarlo in flagranza dopo il passaggio dei primi 300 euro.