Questa mattina si è tenuta l’assemblea regionale di Italia Nostra dell’Umbria, convocata espressamente per il rinnovo degli incarichi del presidente uscente, Gianfranco Angeli, tuttora titolare della sezione di Foligno, nonché dell’ex vicepresidente, Urbano Barelli, ora vicesindaco del Comune di Perugia.
L’associazione spiega che con voto unanime da parte di tutte le sezioni, Italia Nostra dell’Umbria ha confermato per il triennio 2014-2017 piena fiducia al presidente Angeli, il quale, all’esito dell’elezione, ha ringraziato i presenti ed ha dichiarato: “Interpreto questo attestato di stima nei confronti miei e di Italia Nostra come un’esortazione rivolta a tutti noi per fare ancora meglio in difesa dell’Umbria, sin da domani mattina!”.
Per l’associazione “viene così premiato un rigoroso impegno civile che perdura da venti anni, diuturna attività fatta di battaglie spesso controcorrente, ma sempre volte all’affermazione del cruciale valore della cultura e della protezione del paesaggio, testimonianze coniugate al più fecondo raccordo anche con decine di comitati locali il cui coordinamento umbro è stato pro tempore affidato a Italia Nostra e all’avv. Angeli”.
Spiega ancora Italia Nostra che, conformemente allo statuto associativo, da oggi l’azione del presidente sarà supportata da due nuovi vicepresidenti: Lucio Riccetti, studioso di storia e di storia dell’arte medievale, a capo della sezione di Orvieto, e Andrea Liberati, giornalista, apicale della sezione di Terni.
Per Riccetti “da oggi sarà ulteriormente rafforzata la nostra azione a salvaguardia del patrimonio storico-artistico e paesistico, specialmente in questo momento critico. E, anche tramite petizioni pubbliche già in essere, indirizzeremo i nostri sforzi pure a tutela della pregiata area dell’Alfina”.
I vicepresidenti, entrambi in Italia Nostra da diversi lustri, durante il proprio mandato hanno segnalato alla pubblica opinione la gravità del degrado ambientale dell’Umbria Sud: a Orvieto, con la discarica RSU ‘Le Crete’, la più grande pattumiera regionale, che, nonostante plateali criticità, viene ancora ampliata, pur essendo collocata a nemmeno tre chilometri da una Rupe contro le cui millenarie vedute si sferrano in tal modo colpi devastanti; a Terni poi, con la discarica industriale Thyssenkrupp, la più grande del centro Italia, parimenti in via di espansione a dispetto delle indagini giudiziarie e della prossimità al sito naturalistico delle Marmore. E, di nuovo, nell’Orvietano, per lottare contro enormi impianti geotermici, dal potenziale distruttivo per interi paesi della civiltà del tufo; e, infine, a Terni, dove, secondo il vicepresidente Liberati, “dopo la scoperta degli alimenti contaminati da metalli pesanti e diossine, dovremo da subito lavorare per la più ampia sostenibilità delle produzioni, coniugando salute e lavoro”. Queste e altre le sfide dell’associazione in Umbria per il triennio a venire.
“Italia Nostra – conclude una nota dell’associazione – compirà 60 anni nel 2015. Nel solco di una grande storia, Italia Nostra dell’Umbria farà dunque ancora una volta appello alle forze vive della regione per tutelare concretamente il patrimonio storico-artistico e il paesaggio, nobili valori evocati dall’art. 9 della Costituzione repubblicana, ma soprattutto fragili bellezze delle quali è doveroso occuparsi con occhi puliti e cuore sincero”.