Oggi a Terni si sono svolte le celebrazioni per il 201/o anniversario della fondazione dell’Arma. Il comandante provinciale dei carabinieri di Terni Pier Luigi Felli ha ringraziato le autorità presenti e tutti i militari dell’Arma, quindi ha tracciato un bilancio degli ultimi 12 mesi. Ha inoltre annunciato l’arresto del sesto complice della rapina compiuta in un’abitazione di Gabelletta in cui morì Giulio Moracci. Infine sono stati premiati alcuni militari.
CRIMINI VIOLENTI Felli ha premesso: “Negli ultimi mesi la provincia di Terni – e soprattutto il suo capoluogo – sono stati spesso sotto i riflettori delle cronache nazionali ed hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale per alcuni efferati delitti che hanno insanguinato le strade e le abitazioni del territorio e per alcune vicende di eminente importanza che hanno interessato la realtà economica e sociale della zona e che hanno avuto riflessi che hanno di molto travalicato il pur ristretto ambito geografico in cui si sono manifestate. Mi riferisco in primo luogo ad una serie di crimini violenti perpetrati nel capoluogo della provincia, cui ha fatto seguito una pronta e decisa risposta da parte delle forze dell’ordine – soprattutto dell’Arma dei carabinieri e della polizia di Stato – che nell’immediatezza o nel breve volgere di qualche giorno sono riuscite a risolvere la quasi totalità dei casi, assicurando alla giustizia i relativi responsabili, i loro complici ed i loro fiancheggiatori, talvolta anche attraverso sinergiche azioni investigative che hanno visto operare in piena sintonia e con univoche finalità reparti investigativi delle due diverse forze di polizia, sotto l’efficace e puntuale coordinamento della Procura della Repubblica della nostra città”.
OMICIDIO ZELLI Ha proseguito il comandante: “Per l’unico caso attualmente non risolto – e mi riferisco all’omicidio della signora Zelli, barbaramente uccisa nella propria abitazione da malviventi che vi erano entrati per perpetrare un furto – nulla è stato lasciato di intentato: ad accurati rilievi tecnici sul luogo del delitto, che hanno consentito di evidenziare tracce importanti ed utili per la comparazione, ha fatto seguito una prolungata attività info-investigativa che permetteva di individuare un elevato numero di sospettati, per ognuno dei quali si è proceduto a vagliare la posizione personale in relazione all’appartenenza delle tracce rinvenute sul luogo del delitto ed al movimento del traffico telefonico effettuato. Le indagini non sono state accantonate, né hanno avuto alcun tipo di flessione: esse sono state recentemente estese in campo internazionale sfruttando i canali della cooperazione tra Stati esteri muniti di documentatissime banche dati di impronte digitali e di dna di cittadini di origine locale, dalle quali confidiamo possano essere tratti riscontri utili per l’identificazione dell’esecutore e o degli esecutori materiali dell’assassinio, che si presume abbia una provenienza transnazionale”.
EPISODI ISOLATI “L’efferatezza e l’insolita frequenza di questi delitti, che hanno profondamente scosso le coscienze dell’opinione pubblica abituata a condizioni di vita meno traumatiche, non deve tuttavia provocare spasmodici sentimenti di allarme. A parte i successi investigativi che impediranno alle persone arrestate di compiere atti analoghi e fungeranno da deterrente per chiunque abbia intenzione di commettere reati della stessa indole, c’è da sottolineare come si sia trattato di episodi isolati, fini a se stessi, non inquadrati né in alcun modo inquadrabili in un contesto di criminalità organizzata in grado di inquinare profondamente il tessuto sociale del territorio”.
STRANIERI CLANDESTINI Felli ha detto ancora: “Questo approccio stimola una riflessione su quanto successo e questa riflessione restituisce una dimensione dei fenomeni che rivela come una consistente quantità dei reati che destano maggior allarme sociale sono commessi da soggetti di origine extranazionale, spesso dimoranti illecitamente nel territorio nazionale ed altrettanto spesso provenienti da aree geografiche contigue a quella della nostra provincia. L’indole degli abitanti della nostra provincia – e vi ricomprendo anche gli stranieri che hanno avuto l’opportunità di integrarsi nel tessuto sociale del territorio o che dell’integrazione hanno fatto una scelta di vita – è un’indole estremamente bonaria e tranquilla. La stragrande maggioranza della popolazione del territorio vive onestamente del proprio lavoro, non eccede in manifestazioni che possono ledere i diritti altrui ed è pervasa da una radicata coscienza di legalità. La posizione geografica di Terni, che colloca la città ad un passo da realtà urbane – come quella della Capitale – caratterizzate da sacche di degrado e da alta sensibilità sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica, espone però il territorio a quello che si è soliti chiamare fenomeno del pendolarismo criminale. Delinquenti, malintenzionati e gente che vive dei proventi di reato, approfittando della vicinanza con le nostre zone e favoriti dalle agevoli vie di comunicazione, raggiungono giornalmente i nostri territori per commettere reati soprattutto di carattere predatorio facendo ritorno nella stessa giornata nel luogo di provenienza, sottraendosi così alle investigazioni delle forze dell’ordine.
A coloro si aggiungono gli extracomunitari irregolari che non possedendo stabile attività lavorativa e sicure fonti di sostentamento, trovano nelle attività criminose il sistema per approvvigionarsi di quanto necessario per vivere talvolta anche in maniera dissoluta, con l’esigenza di reperire illegalmente quantità di denaro e di valori sempre crescente”.
LA RISPOSTA Per il comandante dei carabinieri di Terni “la strategia da adottare di fronte a questo quadro situazionale deve essere principalmente di due tipi: da una parte un’incisiva, assidua e capillare azione di interdizione all’arrivo dei cosiddetti pendolari del crimine, con controlli sistematici, ripetuti e mirati ai caselli autostradali, agli svincoli delle principali vie di comunicazione , alle stazioni ferroviarie ed a quelle delle autocorriere; dall’altra una più incisiva ed assidua politica di allontanamento dei soggetti che si trovano illegalmente nel territorio dello Stato.
Tali obiettivi si raggiungono e producono utili riflessi se si attua – come ci si sforza di fare ogni giorno – un sistema di controllo del territorio capillare, pianificato, coordinato e mirato ai risultati da conseguire. In tale ottica ed a fronte di approfonditi monitoraggi georeferenziali finalizzati ad individuare le zone ove i fenomeni da fronteggiare sono particolarmente aggressivi, ho dato disposizione che sulla città di Terni gravitino anche le risorse di personale e mezzi delle contigue stazioni di Collescipoli, Papigno e Piediluco, oltre, naturalmente, alle unità automontate dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia e della Stazione capoluogo di Terni. Ho anche disposto che, fatte salve peculiari esigenze di copertura per particolari tipi di servizi che la richiedono, i dispositivi in campo debbano essere il più possibile visibili e ciò nell’ottica di ingenerare nella collettività la concreta sensazione che il territorio è effettivamente presidiato dalle forze di polizia deputate a farlo. E’ necessario, in una parola, che si restituisca alla collettività il cosiddetto senso di sicurezza percepita”.
SENSO DI INSICUREZZA Secondo Felli “anche un territorio come il nostro, ove l’andamento della delittuosità è in costante flessione tendenziale, può essere pervaso da un senso di insicurezza che va al di là delle rilevazioni statistiche ma investe l’emotività della gente, il loro modo di sentirsi realmente protetti e salvaguardati, la sensazione di poter contare su istituzioni che lavorano incessantemente ed incisivamente per arginare i fenomeni criminosi da cui nessun territorio può considerarsi completamente immune”.
LEGGI E GARANTISMO ESASPERATO Ha affermato ancora il comandante: “A noi, appartenenti alle forze dell’ordine, non compete certo la facoltà di mettere in discussione la legge o l’operato dei magistrati che assieme a noi sono impegnati nel gravoso compito di fronteggiare la criminalità e che lo fanno con estrema professionalità, serietà d’intenti e nell’esclusivo interesse della giustizia. E’ però opinione comune che la legge non ci aiuti e non aiuti il cittadino a sentirsi più sicuro. L’esasperato garantismo che caratterizza il nostro ordinamento giuridico non è ben visto dalla gente, sorpresa e spaventata dal ritrovarsi di fronte, dopo un arresto o un fermo operato dalle forze di polizia, l’autore del reato nel frattempo rimesso in liberta per l’impossibilità di applicare nell’immediatezza misure precautelari restrittive”.
SICUREZZA PERCEPITA Felli ha proseguito: “Saremo in grado di somministrare un elevato senso di sicurezza percepita solo se saremo capaci, non solo di sciorinare dati statistici più o meno confortanti, ma di rendere il più possibile visibile la nostra azione, di instaurare con la cittadinanza un rapporto di reciproca fiducia che si crea e si consolida stando costantemente in mezzo alla gente, con la gente, a fianco della gente. Ed è proprio nella direzione di rendere più tangibile ed aderente la nostra presenza a beneficio della collettività che vanno gli sforzi che stiamo facendo e che intendiamo intensificare per assicurare il costante ed assiduo svolgimento del servizio di carabiniere di quartiere, un servizio cosiddetto di prossimità, finalizzato cioè a raggiungere gli strati più profondi della comunità cittadina con una attività protesa alla ricerca del contatto più stretto tra la collettività e gli operatori della sicurezza, per ascoltarne da vicino i bisogni, le necessità, le indicazioni ed i suggerimenti”.
CARABINIERE DI QUARTIERE “I rilevamenti sulla customer satisfation che hanno per oggetto l’attività del carabiniere di quartiere sta rivelando come il servizio riscuota il gradimento della stragrande maggioranza degli utenti, che lo ritengono efficace, necessario, rassicurante ed adeguato ai bisogni della collettività. Questo – oltre ad inorgoglirci per il successo dell’attività – ci rende consapevoli che siamo sulla strada giusta e che stiamo intraprendendo iniziative che vanno verso la giusta direzione, nell’ottica di incrementare la sensazione di sicurezza nell’ambito della comunità”.
REATI IN CALO Sul numero dei reati Felli ha detto: “Il bilancio, nella provincia di Terni, è da considerarsi complessivamente positivo, tenuto conto che nell’ultimo anno si è registrato un calo dell’8,91% dei delitti consumati, con una percentuale di quelli scoperti che si attesta intorno al 20%, in sostanziale coerenza con la media nazionale”.
FURTI “Per quanto concerne i reati predatori, che in questa Provincia costituiscono quelli che destano maggior allarme sociale, sia per la loro ricorrenza, sia per l’impatto che provocano sulle persone offese, si annovera il dato positivo della diminuzione dei furti, calati del 1,1%, così come è particolarmente sensibile il calo delle rapine, diminuite del 21,43%, delle estorsioni, scese del 46,15% e delle violenze sessuali, in flessione del 33,33%.
Sono dati che attestano l’efficacia di una attenta analisi dei fenomeni delittuosi, che ha permesso un più proficuo impiego delle risorse a disposizione in chiave preventiva, ma anche e soprattutto di una incisiva, costante e mirata azione di controllo del territorio, nell’ambito della quale, nell’ultimo anno, sono stati effettuati quasi 21.000 servizi perlustrativi – pari a quasi a 63 al giorno – con l’identificazione di più di 88.500 persone ed il controllo di più di 76.000 mezzi”.
DROGA Ha proseguito il comandante: “Positivo anche il bilancio nella lotta al traffico di stupefacenti, che ha visto il sequestro di oltre 6,2 kg di sostanze stupefacenti. I circa 1.500 interventi per soccorso operati dai carabinieri in tutta al provincia testimoniano ancora una volta la vicinanza dell’Istituzione alle categorie sociali più vulnerabili e deboli verso le quali l’attenzione è sempre massima.
PRINCIPALI OPERAZIONI Ha detto Felli: “Meritano particolare menzione alcune delle principali operazioni di servizio portate a termine con successo dai carabinieri del comando provinciale nell’anno appena trascorso. Mi riferisco:
- ai 7 ordini di custodia cautelare eseguiti nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di sfruttamento ed induzione alla prostituzione minorile di quattro giovani ragazze di età compresa tra i 14 ed i 17 anni;
- all’arresto di 7 persone ed allo smantellato di un laboratorio clandestino nel centro di Terni, dove avveniva il confezionamento ed il taglio delle sostanze stupefacenti destinate al mercato locale ed in particolare ai giovani acquirenti della cosiddetta movida notturna cittadina;
- all’arresto di un cittadino filippino, che aveva tentato di uccidere un connazionale vibrandogli ben dieci coltellate all’addome, prontamente bloccato da una pattuglia dei Carabinieri che gli impediva di portare a termine il crimine;
- all’arresto di un cittadino marocchino che aveva aggredito una ragazza italiana tentando di ucciderla con violenti colpi alla gola al seno ed alle gambe sferrati con un collo di bottiglia rotto e che veniva bloccato mentre si stava preparando ad abbandonare la città;
- ai due fermi di P.G. ed all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti, rispettivamente, degli esecutori materiali e del complice del tentato omicidio di un albanese, attinto in più parti del corpo da colpi di fucile. Si è trattata, questa, di un’operazione di servizio condotta congiuntamente con il personale della Questura, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica.
Nell’anno appena trascorso, vi sono stati inoltre:
- l’arresto per uxoricidio di un uomo, che dopo aver ucciso a coltellate la propria moglie, si era allontanato dall’appartamento di residenza;
- tre arresti per estorsione ai danni di un imprenditore amerino, avvenuti a seguito di servizi di pedinamento protrattisi fino a Roma e che hanno consentito il recupero dell’intera somma estorta;
- l’arresto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, di 4 extracomunitari responsabili di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, conseguiti a seguito di articolata e complessa attività investigativa durante la quale erano state in precedenza arrestate altre 10 persone e sequestrati più di 100 Kg. di hashish e 100 gr. di cocaina;
- l’arresto in flagranza dei tre esecutori materiali e – a seguito di successive indagini – dei due complici della rapina commessa all’interno dell’abitazione di due anziani coniugi, barbaramente aggrediti e seviziati fino a provocare la morte per soffocamento di uno dei due;
- l’arresto di un assassino appena uscito dal carcere – e siamo ai giorni nostri – che aveva violato gli obblighi della sorveglianza speciale applicata a suo carico, allontanandosi da Terni ove aveva l’obbligo di dimora, verosimilmente per commettere preannunciate azioni criminose pur di rientrare in contatto con la figlia avuta dalla moglie uccisa da lui uccisa nel 1994″.
VERTENZA AST Infine il comandante provinciale dei carabinieri di Terni ha parlato della “lunga ed estenuante vertenza che ha interessato migliaia di lavoratori dell’Ast e di alcune imprese dell’indotto, che per salvaguardare il proprio posto di lavoro hanno inscenato per mesi manifestazioni che hanno richiesto il massimo impegno delle forze dell’ordine per impedire che il legittimo diritto a manifestare per le rivendicazioni occupazionali delle maestranze potesse degenerare fino al punto di provocare turbamenti per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’Arma dei carabinieri, congiuntamente alle altre Forze di Polizia e sotto il misurato ed equilibrato coordinamento e la direzione dell’autorità di pubblica sicurezza, è stata strenuamente impegnata a fronteggiare quella situazione che poteva degenerare da un momento all’altro, con conseguenze nefaste per l’ordine e la sicurezza pubblica della città. L’efficacia dei servizi svolti, cui hanno partecipato contingenti dell’Arma di ragguardevole entità – complessivamente circa 2.000 uomini – ha scongiurato queste conseguenze ed ha favorito il buon esito delle trattative intavolate a livello centrale, che hanno potuto svolgersi in un clima di relativa normalità, o per lo meno senza l’assillo di degenerazioni di piazza”.
CARABINIERI PREMIATI
Encomio semplice conferito dal comandante della legione carabinieri Umbria al maggiore Pietro Petronio, al maresciallo aiutante sostituto di pubblica sicurezza Leonardo Ferrante, al brigadiere capo Remo Fanelli, all’appuntato scelto Fabrizio Svolacchia ed all’appuntato scelto Filippo Colalelli del nucleo investigativo del comando provinciale carabinieri di Terni.
“Comandante di nucleo investigativo di comando provinciale ed addetti dello stesso nucleo, evidenziando elevata professionalità, non comune senso del dovere e spiccata capacità investigativa, ponevano in essere articolata attività d’indagine che si concludeva con l’arresto, su disposizione dell’ autorità giudiziaria, di cinque soggetti responsabili, insieme ad altri tre, deferiti in stato di libertà, di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile. L’operazione suscitava il plauso di autorità e popolazione, con significativi riflessi sull’immagine dell’istituzione”.
Terni e Spoleto (pg), novembre 2013 – maggio 2014
Encomio semplice conferito dal comandante della legione carabinieri Umbria al maresciallo aiutante sostituto di pubblica sicurezza Ettore Barbera Crojo, all’appuntato scelto Edoardo Foschini addetti alla stazione carabinieri di Narni Scalo.
“Con slancio e sprezzo del pericolo, non esitava ad introdursi in un’abitazione dove una donna, barricatasi all’interno con propositi suicidi, aveva ingerito farmaci ed aperto i rubinetti del gas della cucina saturando i locali. Il tempestivo intervento consentiva di trasportare all’ esterno la persona, ormai a rischio asfissia ed a scongiurare piu’ gravi conseguenze “.
Narni (tr), 6 maggio 2014
Encomio semplice conferito dal comandante della legione carabinieri Lazio al maresciallo capo Alessandro Lumia comandante della stazione carabinieri di Ferentillo.
“Addetto a stazione distaccata, dando prova di elevata professionalità’, notevole acume investigativo e ferma determinazione, offriva determinante contributo ad articolate e prolungate indagini che consentivano di identificare e trarre in arresto gli autori di un efferato omicidio”.
Viterbo e provincia, febbraio – maggio 2010
Encomio semplice conferito dal comandante della legione carabinieri Umbria al brigadiere Gianluca Montanucci ed all’appuntato scelto Mario Palleschi addetti all’aliquota radiomobile della compagnia carabinieri di Terni
“Addetti a nucleo operativo e radiomobile di compagnia capoluogo, dando prova di alto senso del dovere e ferma determinazione, intervenivano presso un edificio all’interno del quale, a seguito di un crollo, un anziano infermo era rimasto bloccato sotto i detriti, riuscendo a trasportarlo in luogo sicuro “.
Terni, 30 luglio 2014
Encomio semplice conferito dal comandante della legione carabinieri Umbria all’appuntato scelto Matteo Montagnoli ed al carabiniere scelto Alessandro Castelli addetti alla stazione carabinieri di Narni Scalo
“Addetti a stazione distaccata, evidenziando elevatissima professionalità, non comune iniziativa ed altissimo senso del dovere, non esitavano ad introdursi all’interno di un abitazione satura di gas, ove una donna, in preda ad una crisi depressiva, stava tentando di togliersi la vita. L’intervento consentiva di soccorrere la malcapitata, già priva di sensi, scongiurando più gravi conseguenze “.
Narni (tr), 15 febbraio 2013
Elogio conferito dal comandante della legione carabinieri Sicilia al tenente (ora capitano) Dario Allegretti comandante della compagnia carabinieri di Terni.
“Comandante di nucleo operativo di compagnia urbana, in occasione di una violenta alluvione che causava 37 vittime, innumerevoli feriti ed ingenti danni, si è costantemente distinto per la spiccata capacità professionale e la profonda dedizione presso l’organo prefettizio di coordinamento, contribuendo a garantire una fondamentale ed efficace attività di raccordo con le altre forze dell’ordine e gli enti impegnati nelle operazioni di soccorso ed assistenza alla popolazione”.
Giampìlieri, Scaletta Zanclea (ME) ed altre limitrofe, 1° ottobre – 30 novembre 2009.
Elogio conferito dal comandante della legione carabinieri Umbria al luogotenente Piero Pacetti comandante della stazione carabinieri di Terni
“Comandante di stazione capoluogo, evidenziando elevate capacita’ professionali, altissimo senso del dovere e perseverante impegno, forniva costante e lodevole comportamento in servizio, svolgendo, dirigendo e coordinando numerose attività investigative conclusesi con l’individuazione e l’arresto dei responsabili di vari delitti, operazioni che suscitavano ampio consenso ed apprezzamento da parte dell’autorita’ giudiziaria e dei superiori gerarchici, nonché sentimenti di stima e gratitudine da parte della popolazione”.
Terni, gennaio 2014 – maggio 2015