Terni, animi caldi al tavolo mense: diverbio degenera, interviene la Digos

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Mense scolasticheAlta tensione e…patate bollenti, per usare una metafora gastronomica, visto che è di cibo che si parla. Il primo tavolo tecnico sul riordino del servizio mense comunali, presso i locali della Siviera è stato accesissimo, dentro e fuori. Parole grosse di troppo all’esterno e posizioni sempre divise fr i comitati, quello dei Commissari Mense (dentro) e quello dei genitori del CoSec (fuori, in presidio). Carabinieri e Polizia a tenere d’occhio le cose: è stato anche necessario l’intervento della Digos per evitare che la situazione degenerasse dopo un acceso diverbio fra alcuni esponenti del CoSec e il dirigente comunale Corrado Mazzoli.

LE RICHIESTE – Chiara la richiesta dei Commissari Mense, scritte in una nota: “Nel capitolato d’appalto sarebbe opportuno prevedere una clausola di salvaguardia che permetta di rescindere il contratto alla ditta in caso di non soddisfazione dell’utenza. Sarebbe auspicabile che oltre alle commissioni mensa in ogni singola scuola venisse costituito  un groppo di vigilanza con Asl, tecnici del Comune, rappresentanti dei genitori e degli insegnanti volto a promuovere iniziative per migliorare il servizio(…)”. I Commissari Mensa precisano che vogliono essere da stimolo, da pungolo per l’amministrazione e partecipi delle decisioni che verranno prese. Tra le cose che hanno portato al tavolo spiccano l’adeguamento delle rette, evitando l’aumento per le fasce più basse e rapportando le rette  al numero dei pasti realmente consumati, con la tariffa massima rispetto alla fascia Isee più bassa che non potrà mai superare il costo sostenuto dal Comune perché il contributo del Comune di Terni per le fasce Isee inferiori e per le esenzioni non dovranno mai venire dagli utenti di fascia alta, ma dalle casse comunali e infine prevedere una clausola di salvaguardia che permetta di rescindere il contratto alla ditta in caso di non soddisfazione dell’utenza. E ancora: “fornitura di piatti in ceramica e lavastoviglie in ogni scuola, colazione con la frutta a metà mattina, prodotti biologici, prodotti IGT e DOP del nostro territorio e comunque nel rispetto di una filiera corta. Proporremo inoltre di inserire nel prossimo bando, come in altre realtà è già stato fatto, un tetto agli utili per la ditta che avrà in gestione la refezione scolastica, in linea con gli indici di settore, con l’intenzione di accantonare il surplus per le spese di adeguamento delle cucine delle scuole che attualmente hanno il trasportato, in modo da ricondurle nel tempo alla cucina in loco”.

Protesta sivieraInfine, una richiesta che riguarda proprio i Commissari Mense: “Occorre ridefinire in maniera precisa e secondo le linee guida nazionali e regionali il ruolo dei Commissari Mensa introducendo poteri di vigilanza e controllo più incisivi, da deliberare in sede di giunta e di consiglio. Sarebbe auspicabile che oltre alle Commissioni Mensa in ogni singola scuola venisse costituita una Commissione Mensa Cittadina in cui gli assessori Asl, tecnici del Comune, rappresentanti dei genitori e degli insegnanti possano incontrarsi due o tre volte l’anno per fare il punto della situazione, come già accade in altre città, e a promuovere iniziative volte a migliorare il servizio. Questo anche perché vista l’intenzione dell’amministrazione a dare in concessione tutto il servizio, il ruolo di queste Commissioni è ancora più importante”.

LA PROTESTA – Ovviamente di tono opposto i genitori del CoSeC in presidio, alcuni anche accompagnati dai bambini. Protesta rumorosa, scenografica, fischi, urla, raccolta firme che prosegue: “Non vogliamo la concessione a terzi del servizio di refezione scolastica- dicono aiutandosi con un megafono – vogliamo il superamento della delibera numero 25, rimpiazzandola con due apposite, una per la refezione e una per i servizi educativi. Non ci stiamo allo smantellamento dei servizi educativi con un colpo di spugna, vogliamo un tavolo partecipato dove possiamo sedere insieme all’amministrazione comunale ed ai comitati di gestione per far si che vengano rilanciati e non definitivamente chiusi. Questa è solo una politica di profitto per l’amministrazione e a noi non tornerà nulla. Oggi privatizzano la ristorazione e domani chiuderanno i servizi educativi”.

Nuovi incontri? Forse. Il Comune lascia intendere che se ne faranno se ci sarà bisogno, ma la sensazione è che avanzino ancora stracci da far volare.

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