Terni, caso mense, i Commissari: “Confronto sul bando”. CoSeC: “Serve tavolo più ampio”

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Tavolo MenseLa vicenda mense scrive un altro capitolo. Il Comune ha annunciato che il prossimo 7 aprile diramerà il documento conclusivo di sintesi dopo la due giorni di tavolo di confronto, che si era aperta con le schermaglie del CoSeC verso il Comune stesso: i genitori riuniti in questo comitato erano rimasti fuori in presidio mentre dentro c’erano i rappresentanti del Comitato Mense.

Il Comune, per bocca del vicesindaco Malafoglia, si è detto soddisfatto: “Il dibattito è stato avviato sulla base della relazione comunale messa a disposizione di tutti i partecipanti e contenente i  dati sulla capacità del servizio, sulla sua distribuzione, sulle differenziazioni tra i vari plessi scolastici, sui costi, sulla qualità percepita dagli utenti, sulle ipotesi di innovazione. Con la conclusione dei tavoli tecnici abbiamo raggiunto un importante traguardo, che non vuole essere la fase finale del percorso di condivisione intrapreso, ma una tappa intermedia dello strumento di partecipazione scelto. Fondamentale fase, necessaria per la costruzione condivisa di un modello funzionale di refezione scolastica”, dice, sottolineando poi come “L’amministrazione comunale è aperta ad altri confronti. Continuare a strumentalizzare il tema della refezione scolastica, inquinando la questione con slogan ad effetto e confermando erroneamente l’idea di un modello comunale già predefinito, non giova alla soluzione dei temi ancora aperti e svilisce il lavoro e l’impegno di quanti si adoperano per la realizzazione di un servizio realmente di qualità”.

CosecLe due parti in causa, Commissari Mense e Co.Se.C restano su posizioni opposte ma rilanciano entrambe. I primi raccolgono l’invito ad ulteriori confronti: “Adesso è il caso di passare dalle parole ai fatti – fanno sapere – non è infatti possibile che dopo un giorno e mezzo di tavoli tecnici, esca la delibera di giunta con il pacchetto finito. Vogliamo essere coinvolti nelle scelte che verranno fatte, nella redazione del bando altrimenti siamo pronti a passare dall’altra parte”. In particolare, chiedono chiarimenti sulla “concessione” – uno dei nodi sui quali insiste anche il Co.Se.C – che è rimasto uno dei punti insoluti del tavolo. E poi ancora un confronto sugli scaglioni Isee e sulla costruzione dei menù.

Il Co.Se.C è più duro e attacca con una lettera firmata insieme a Rsu, Csa, Uil, Usb, Adoc e Confconsumatori ed indirizzata al sindaco Di Girolamo e al presidente del Consiglio comunale Mascio. Il punto di partenza sono le parole dell’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi che aveva detto: “Mai avuto pregiudiziali e chiediamo che nessuno le ponga”. “D’accordo – scrivono – ma nessuno le abbia anche nei nostri confronti (…) Il fine di un tavolo partecipativo è, pur nella differenza di ruoli e funzioni, la ricerca di una sintesi fra esigenze diverse, ma tese a un risultato della città per la città. È per questo che abbiamo sempre tenuto congiunti i Servizi educativi comunali e quello di refezione scolastica. Siamo disponibili, lo siamo sempre stati, al confronto sulla riorganizzazione a partire da forme e modalità di gestione del servizio nel suo insieme e di tariffe. (…) Questa lettera aperta è un rinnovato tentativo dei sottoscrittori di lavorare, come dice Piacenti D’Ubaldi per allargare la partecipazione. A questo fine, chiediamo l’apertura di un nuovo tavolo di partecipazione con tutti i soggetti coinvolti: Rsu, comitati di gestione, operatori del settore, organizzazioni sindacali, associazioni dei consumatori e Cosec. I tempi ci sono tutti, anche in funzione del bilancio. Riteniamo che il lavoro svolto nei tavoli tecnici di fine marzo sia utilizzabile come documentazione propedeutica, utile all’avvio di un percorso decisionale inclusivo, oltre che funzionale alla tempistica rimasta”. Il Co.Se.C chiede poi di considerare aree tematiche a parte nella discussione il sistema di tariffazione dei servizi, i sistemi di controllo e monitoraggio a difesa della salute del bambino e dell’ambiente.

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