L’ospedale di Terni ha aumentato di 23 posti letto l’area della degenza medica al quinto piano della struttura ospedaliera. Un intervento deciso per fronteggiare il problema dei pazienti “parcheggiati” nei corridoi o in altri reparti. Criticità particolarmente acuita nei mesi più sovraffollati dell’anno in cui l’epidemia influenzale già da settimane fa registrare un flusso elevato di pazienti, prevalentemente anziani, soprattutto in medicina.
Spiega l’azienda ospedaliera del Santa Maria che l’aumento dei posti letto in area medica garantirà meno disagi e più sicurezza per i pazienti, facilitando al tempo stesso il lavoro dei medici e del personale addetto all’assistenza; è stato realizzato attraverso una contestuale ottimizzazione dei letti dell’area chirurgica, che punta al maggiore utilizzo del ricovero in regime di Day surgery, così da sfruttare tutte le potenzialità dell’ospedale senza ridurre l’attività chirurgica.
La direzione dell’ospedale sottolinea che la riorganizzazione realizzata lo scorso weekend ha richiesto negli ultimi giorni un grande impegno da parte di tutto il personale e rivolge “un particolare ringraziamento alla caposala, agli infermieri e ai medici, che hanno lavorato di sabato e di domenica per ricollocare i pazienti cercando di ridurre al minimo gli inevitabili disagi legati allo spostamento”.
La riorganizzazione dell’ospedale Santa Maria era iniziata già nel mese di maggio scorso con l’apertura del reparto di lungodegenza per la gestione dei pazienti post-acuti, seguita a luglio dalla Discharge Room per i pazienti in pre-dimissione, e poi dall’istituzione del Polo Urologico, che ha integrato in un unico spazio e modello organizzativo la struttura universitaria di chirurgia urologica minivasiva e la struttura ospedaliera di urologia. Il direttore sanitario Sandro Fratini sottolinea che “sta ora procedendo con la ridefinizione delle aree mediche e chirurgiche, che ci ha già consentito di ricavare questi 23 nuovi posti letto, e continuerà con la rivisitazione della fase di prima accoglienza, dal Pronto soccorso alla Medicina d’Urgenza, in modo da selezionare con appropriatezza i pazienti che necessitano di ricovero nei reparti per acuti”.
Il direttore generale Maurizio Dal Maso aggiunge: “Siamo consapevoli che ogni fase organizzativa all’inizio tende a generare possibili incomprensioni e certamente qualche disagio per pazienti e operatori. Ci scusiamo per questo, ma siamo certi che la stabilizzazione della situazione permetterà presto a noi tutti di lavorare con maggiore tranquillità e con una maggiore qualità assistenziale. E a questo proposito invito anche i nostri pazienti e familiari a segnalarci eventuali criticità e proposte di miglioramento”.