Sarà l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni ad ospitare quest’anno la seconda edizione del Summer school italo-polacco-giapponese, l’iniziativa formativa rivolta ai giovani laureati che è promossa e organizzata dalla University medical school of Gdanz, dalla Nagoya university e, per l’Italia, dalla fondazione dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica di cui il dottor Giuseppe Fatati, direttore della struttura complessa di diabetologia, dietologia e nutrizione clinica dell’ospedale ternano, è presidente.
Come nella prima edizione che si è tenuta a Danzica lo scorso settembre, il Summer school 2018 che si svolgerà a Terni affronterà alcuni aspetti del modello nutrizionale della Dieta mediterranea, con focus sull’alimentazione regionale, in relazione al rischio cardiovascolare e di altre patologie cronico-degenerative come il diabete. La terza edizione sarà ospitata dal Giappone nel 2019.
“Il tema trattato nella prima edizione (Translational medical chemistry in redox biology of obesity, diabetes mellitus and cancer) – spiega il dottor Giuseppe Fatati – ha riguardato la dieta mediterranea come modello nutrizionale sostenibile, salutare e adeguato dal punto di vista socioculturale, un argomento di grande attualità considerando l’importanza della nutrizione nelle principali patologie degenerative dall’obesità al diabete fino al tumore. In questo senso può essere considerata ideale l’alimentazione che rispetta la biodiversità e gli ecosistemi, culturalmente accettabile e accessibile, economicamente sostenibile, adeguata dal punto di vista nutrizionale e in grado di contribuire ad ottimizzare le risorse naturali e umane.
Tutti gli alimenti caratteristici della dieta mediterranea, assunti nelle quantità consigliate, svolgono un contributo benefico sui fattori di rischio delle malattie cardiovascolari, degenerative e neoplastiche. In particolare, in questo tipo di dieta, l’olio di oliva rappresenta la principale fonte di grassi e fornisce un elevato contenuto di acidi grassi monoinsaturi (MUFA). E’ stato dimostrato che una dieta ricca di MUFA rende la cellula meno suscettibile ai processi degenerativi e all’ossidazione riducendo la formazione di molecole proinfiammatorie”.
Nel corso del Summer School 2017, oltre al dottor Giuseppe Fatati, che ha illustrato la storia naturale del diabete mellito di tipo 2, sono intervenuti anche la neurogenetista del dipartimento di neuroscienze di Terni Elisabetta Manfroi sulla genetica del gusto, la professoressa Rieko Okada sulle modificazioni dello stile di vita e il professor Michal Wozniak sugli antiossidanti naturali.