“Per la qualità ambientale di Terni non servono ulteriori studi, ma è necessario dare priorità all’individuazione di risorse per interventi di miglioramento della situazione attuale”: è quanto ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Silvano Rometti, commentando la proposta del presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, di istituire una “sottocommissione regionale” per esaminare la situazione ambientale nel Ternano. Proposta che ha aperto un ampio dibattito politico con uno scontro tra Brega stesso e il sindaco di Terni Di Girolamo. Rometti condivide la posizione di quest’ultimo ma al tempo stesso riconosce le criticità della Conca di cui ha parlato il presidente del Consiglio regionale.
“La situazione ambientale della Conca ternana – ha detto Rometti – rappresenta una delle maggiori criticità per la quale le istituzioni, Regione in testa, stanno da tempo mettendo in atto azioni finalizzate al superamento delle stesse. E’ da tutti risaputo che la particolare conformazione geomorfologica dell’area, abbinata alla concentrazione di attività produttive di carattere industriale, hanno nel corso degli anni fatto sì che su Terni si siano condensate alcune problematiche di carattere ambientale, a cui è stata posta la massima attenzione, proprio per quel principio indifferibile che hanno le istituzioni pubbliche e che va sotto il nome di ‘Tutela della Salute’ dei cittadini. Studi su questo tema ne sono stati fatti in abbondanza ed hanno prodotto analisi attente e specifiche, elaborate da enti e istituti di elevato livello scientifico”.
Rometti cita quindi a livello locale, Arpa Umbria, dell’Asl di Terni, dell’Università di Perugia, mentre a carattere nazionale ha fatto riferimento agli studi dell’Università la Sapienza di Roma e del Cnr: “Ora si tratta di trasformare queste conoscenze in azioni concrete, volte a limitare le cause dell’inquinamento”. “In proposito vorrei ricordare – ha aggiunto – che il 17 dicembre 2013 il Consiglio regionale, proprio in virtù delle ultime indagini sui fenomeni emissivi in Umbria e sulla base degli scenari elaborati sulla concentrazione degli inquinanti con riferimento temporale 2015-2020, ha approvato il nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria che aggiorna e sostituisce il precedente del 2005. La Giunta regionale, sulla base di una specifica misura del nuovo Piano, sta inoltre elaborando una direttiva che prevede specifiche limitazioni agli impianti di produzione di energia nelle aree soggette al rischio di superamento dei limiti di concentrazione di Pm10 e NO2”.
“In particolare – ha evidenziato – si adotteranno misure volte a fissare limiti emissivi per i principali inquinanti più stringenti di quelli attualmente vigenti e verranno dettate criteri di localizzazione e altre condizioni di autorizzazione. Gli impianti industriali – ha precisato l’assessore – sono tenuti al rispetto delle prescrizioni impartite con l’Autorizzazione integrata ambientale e sono costantemente monitorati e controllati dall’Arpa. Inoltre, in occasione dei rinnovi, saranno disposti ulteriori miglioramenti delle prestazioni ambientali, anche in relazione al continuo evolversi delle tecnologie disponibili”.