Ieri mattina avevano rapinato la Banca popolare di Spoleto di Narni Scalo ma la loro fuga è durata poche ore. I carabinieri hanno infatti arrestato i due malviventi al casello autostradale di Roma Nord.
Spiegano i carabinieri di Terni che i due erano entrati in azione alle ore 12,40 con il volto coperto da maschere e parrucche. Simulando di avere una pistola sotto la maglia, si erano fatti consegnare oltre 8 mila euro in contanti, quindi avevano chiuso i dipendenti della banca all’interno del bagno e si erano dati alla fuga a bordo di una fiat Uno rubata poco prima a Borgo Rivo. La vettura era stata rintracciata poco dopo, abbandonata poco distante dalla banca: i malviventi avevano proseguito la fuga con una Fiat 500 bianca.
Nelle stesse ore fosse stata messa a segno un’altra rapina a Vignanello, motivo per cui era in corso un servizio di monitoraggio al casello di Orte da parte dei carabinieri di Viterbo e di Civita Castellana. I militari della compagnia di Amelia, oltre a predisporre controlli, hanno anche segnalato la Fiat 500 bianca ai colleghi di Viterbo. E proprio i carabinieri presenti al casello di Orte, hanno notato l’auto ricercata con 2 soggetti a bordo, di cui uno abbassato nei sedili posteriori.
Pattuglie in borghese hanno pedinato l’auto fino alla barriera autostradale di Roma-Nord. Lì è scattato il blitz: i carabinieri, una volta che la Fiat 500 si è fermata per incolonnarsi per il pagamento del pedaggio autostradale, hanno accerchiato l’autovettura e immobilizzato i due malfattori. L’intero bottino è stato recuperato e all’interno del mezzo è stato trovato anche il materiale usato per il travisamento del volto oltre a bastoni e numerosi spadini utilizzati per il furto di autovetture.
I due rapinatori avevano organizzato il colpo fin nei dettagli, fino al punto di riempire l’auto di materiale per la pesca posto ben in vista, in modo tale che in caso di controllo, avrebbero potuto dichiarare di essere di ritorno da una giornata di pesca. I due, con altri precedenti per rapina, sono stati arrestati e condotti al carcere di Rieti a disposizione dell’autorità giudiziaria.