Ast, Italia Nostra: ”Discariche Thyssen, disastro ambientale senza precedenti”

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Ast acciaierie TerniUn disastro ambientale senza precedenti. Con queste parole Italia Nostra Terni, WWF Umbria e Mountain Wilderness Umbria sintetizzano ciò che emerge dal rapporto di Arpa Umbria circa le discariche di Ast. Si parla di “diffusa contaminazione delle acque sotterranee” con la stessa Arpa che ha chiesto l’immediata convocazione della Conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente.

Per Italia Nostra Terni, WWF Umbria e Mountain Wilderness Umbria questo rapporto è una conferma di quanto denunciato da tempo. Ora le tre associazioni chiedono che le istituzioni revochino le autorizzazioni a Thyssenkrupp che ha già richiesto un ampliamento della discarica.

Il comunicato integrale di Andrea Liberati (Italia Nostra Terni), Giuseppe Rinaldi (WWF Umbria) e Maria Cristina Garofalo (Mountain Wilderness Umbria):

“Nel rapporto finale prodotto da Arpa Umbria nel giugno 2014 (Indagine conoscitiva sulle discariche di Villavalle), giunto oggi in nostro possesso, si conferma al di là di ogni ragionevole dubbio il disastro ambientale in corso nella Conca, con la diffusa contaminazione delle acque sotterranee dell’area delle discariche TK da metalli pesanti, ma anche da valori molto elevati di azoto ammoniacale (p. 41), con una miscelazione e un’interazione dei percolati AST ed ex RSU (67), talora con “problemi nell’attribuzione della causa di contaminazione” (68).

Dallo studio, certo accurato benché poco sintetico, si evidenzia dunque una massiccia contaminazione da discarica. Si parla a più riprese di “apporto esterno, di derivazione antropica” che eccede le concentrazioni soglia per le acque di contaminazione previste dal D. Lgs. 152/2006 (p. 18), di “apporto esterno da parte di un fluido” con riferimento agli alti tassi di antimonio (19), di “apporto esterno al sistema acquifero” in relazione a quelli di vanadio e molibdeno (20), né può mancare il cromo esavalente, oltre all’“apporto esterno da parte di un fluido caratterizzato da alti valori di TOC (38)”, di “presenza di fenoli” (38).

Non sorprende che ARPA chieda l’immediata convocazione della Conferenza dei servizi presso il Ministero dell’Ambiente. Sorprende invece che le acciaierie, nonostante questo disastro, stiano per gettare altre centinaia di migliaia di tonnellate in quello stesso sito: la “diffusa contaminazione” era, in fondo, un segreto di Pulcinella già da qualche tempo per chi, come noi, osserva certe situazioni in spirito di verità.

Per tale motivo chiederemo con lettera ufficiale a Regione Umbria e Ministero di provvedere a individuare risorse urgenti per la bonifica del nostro Sito di Interesse Nazionale, ma soprattutto a revocare le autorizzazioni concesse a suo tempo da parte della Provincia di Terni, proprio sulla scorta di quanto attestato oggi nel report di ARPA Umbria; domanderemo poi alla Soprintendenza per i Beni Paesaggistici di intervenire con forza, scongiurando l’ennesimo attacco al nostro patrimonio ambientale, visto che oltretutto siamo a un passo dalla Cascata delle Marmore; esigeremo infine che le autorità competenti chiariscano l’ammontare economico dei danni ambientali e sanitari sin qui cagionati: necessario ristoro non solo per la Conca, ma anche per sostenere l’aggiornamento tecnologico delle acciaierie, offrendo maggiore forza e competitività ad AST. Il futuro delle produzioni sarà infatti possibile solo in un quadro di rinnovata sostenibilità”.

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