Slitta la cessione delle acciaierie di Terni e trovano ulteriori conferme le preoccupazioni per l’esclusione dalle trattative del Tubificio. Sono questi i principali aspetti emersi ieri nell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico.
Ieri scadevano i termini della Commissione Ue per la vendita dell’Ast ma Outokumpu ha ottenuto una proroga sine die; il ministero ha chiesto che questa non superi altri 20-25 giorni. Il sottosegretario Claudio De Vincenti ha confermato che sono pervenute due offerte vincolanti, da parte di Aperam insieme a Arvedi e Marcegaglia e da parte del fondo Apollo, e ha detto di stare valutando, in parallelo con Outokumpu, i piani industriali. Nessuna delle due offerte includerebbe però l’acquisto del Tubificio.
Da sindacati e istituzioni presenti all’incontro al Mise è giunto un coro unanime sulla necessità di mantenere l’integrità degli stabilimenti di viale Brin, Tubificio compreso.
Per la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini “questa è una fase particolarmente importante ed è interesse delle istituzioni locali seguirla con la massima attenzione e coinvolgimento possibile. Per noi – ha sottolineato la Marini – è centrale il piano industriale delle offerte e le garanzie che esso può dare sul versante delle strategie di mercato e del ruolo del sito di Terni nell’ambito del gruppo che farà l’offerta migliore. Ciò ovviamente sia perché teniamo al mantenimento dei livelli occupazionali ma soprattutto per il ruolo futuro di Terni nell’ambito dell’industria siderurgica. Per questo è importante anche valutare la capacità finanziaria dell’acquirente in relazione agli investimenti da fare nel breve e medio termine a Terni”. I rappresenti delle istituzioni umbre hanno quindi posto il tema del futuro del Tubificio per il quale Outokumpu non è interessata alla vendita.
Il segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli e il coordinatore nazionale per la siderurgia, Sandro Pasotti hanno dichiarato: “La Fim Cisl ritiene necessario valutare al più presto i piani industriali, dare certezza e continuità al sito di Terni che deve essere ceduto nella sua integrità (incluso Tubificio)”. Hanno inoltre chiesto che Outokumpu rispetti i patti “che non prevedono, come invece sta oggi avvenendo, il decentramento verso volumi di produzione verso Bochum in Germania”.
L’incontro al Mise ha portato, secondo il coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil, Gianni Venturi, “qualche avanzamento e ha aperto interrogativi e forti preoccupazioni perché le offerte arrivate non includono il Tubificio, l’asset che ha la maggiore redditività”. Venturi ritiene che per le acciaierie di Terni perdere il Tubificio significhi perdere terreno rispetto alla concorrenza e proseguire nel calo degli ordini, passati dalle 115-120 mila tonnellate al mese di gennaio-febbraio alle 90-95 mila di aprile e delle previsioni di maggio. Chiede quindi al Governo di fare pressione perché il Tubificio sia incluso nella cessione prima di entrare nella fase conclusiva della trattativa e di verificare i piani industriali, soprattutto dal punto di vista delle ricadute occupazionali. L’obiettivo, conclude il sindacalista, è arrivare alla cessione entro fine di maggio-inizio giugno.
Il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini chiede di fare presto e concludere la cessione della Ast di Terni: “L’azienda sta soffrendo questa stasi e perde ordini, anche perché la direzione commerciale è rimasta ancora in mano ai tedeschi”, afferma ricordando la cassa integrazione in programma per 400 persone. Quanto al merito dell’incontro, “abbiamo espresso grossa preoccupazione perché nelle offerte vincolanti non è incluso il Tubificio, che dà lavoro a 120-140 persone – osserva Ghini – in questo modo rischia di essere fagocitato, da solo non reggerebbe il mercato”.
Per il segretario nazionale della Fismic, Marco Roselli, “soltanto un piano industriale di sviluppo potrà garantire i livelli occupazionali alle acciaierie di Terni. Abbiamo chiesto garanzie sulla fase di transizione per accelerare i tempi”, ha proseguito Roselli sottolineando che “è importante che nella vendita venga compreso anche il Tubificio”. Il segretario Fismic di Terni ha fatto sapere di aver chiesto un incontro ad Outokumpu.