E’ polemica tra le società sportive ternane e la Provincia di Terni. Tutto nasce da una lettera inviata nei giorni scorsi da Palazzo Bazzani alle società che utilizzano le palestre di proprietà della Provincia, nella quale si avvisa di un aumento della tariffa, con il pagamento di un contributo straordinario, per l’utilizzo degli impianti sportivi. A seguito di ciò è stata dura la reazione da parte delle società sportive che attraverso una nota dichiarano tutta la loro contrarietà per quanto attuato dalla Provincia.
“Sorda. Poi cieca e infine persino arrogante. Con questi atteggiamenti – dichiarano le società sportive – l’amministrazione provinciale mette in ginocchio le società sportive e dà il un colpo deciso all’attività agonistica. Non pagheremo un centesimo di più di quanto pagato la scorsa stagione. Il problema – continua la nota – è sempre quello della gestione delle palestre. La scintilla che ha acceso la minaccia è arrivata per posta: una lettera raccomandata della Provincia impone il pagamento di un ‘contributo straordinario’ per le utenze degli impianti sportivi della stagione in corso (da 3 a 7 euro l’ora a seconda delle dimensioni delle palestre per un totale che va da un minimo di 5-600 euro ad un massimo di 4-5 mila euro) da pagarsi in tre rate, la prima entro la fine di marzo, la successiva alla fine di aprile e l’ultima a fine maggio. Pena la chiusura delle palestre che potrebbe avvenire entro i primi dieci giorni di aprile. Cioè proprio nel pieno dei campionati provinciali e regionali con conseguenze inimmaginabili”.
“Il tono della missiva – continua la nota – è perentorio fino ad essere arrogante perché a questa lettera ci si è arrivati dopo una lunga e snervante discussione tra una delegazione in rappresentanze delle società sportive e tecnici, dirigenti e amministratori della Provincia. Discussione in cui la Provincia si è sempre dimostrata sorda alle osservazioni delle società sportive e cieca di fronte a situazioni evidenti. Esse infatti hanno segnalato che non si capisce come questo contributo sia calcolato visto che le utenze delle palestre sono annesse e che non è accettabile il fatto che, come ammettono gli stessi tecnici che li hanno elaborati, si tratta di conteggi approssimativi. Hanno anche segnalato che proprio sul fronte del riscaldamento si sono sempre lamentate inefficienze e lacune, non ritenendo giusto un costo maggiore per un servizio che è sempre peggiore. Infine, hanno fatto notare che la spesa del riscaldamento lievita anche perché molte palestre, spesso, hanno vetri rotti sostituiti da cartoni. Conseguenza, questa, di manutenzioni che non si fanno o che, se si fanno, sono anch’esse approssimative”.
LA NOTA DI PALAZZO BAZZANI – La risposta della Provincia non si è fatta attendere, dichiarando attraverso una nota come le tariffe, nonostante l’aumento, siano le più basse del centro Italia. “L’amministrazione respinge i termini usati nella lettera e smentisce comportamenti sordi e arroganti. Il percorso di confronto con le società sportive è infatti iniziato a luglio dello scorso anno e numerosi sono stati gli incontri con i rappresentanti delle società. E’ stato inoltre avviato ufficialmente il confronto con la Consulta provinciale dello sport con la quale sono stati svolti tre incontri, mantenendo costante il dialogo. In collaborazione con la Consulta stessa la definizione delle tariffe è stata fatta attraverso un tavolo tecnico che ha verificato una ad una le situazioni degli impianti sportivi, evitando gli aumenti dove le situazioni non lo permettevano. Le società sono state quindi messe nelle migliori condizioni per poter eventualmente fare osservazioni preventive all’entrata in vigore delle nuove tariffe, le quali, nonostante i ritocchi, risultano essere tra le più basse del centro Italia”.
“A novembre dello scorso anno – continua la nota – la giunta provinciale ha assunto le decisioni formali riguardanti gli aumenti, che sono stati tempestivamente comunicati ai gestori e alle singole società sportive. L’amministrazione sottolinea che gli aumenti chiesti alle società sono relativi esclusivamente all’uso degli impianti a fini sportivi e che tale decisione è legata al rispetto di norme di legge che impongono la copertura minima di servizi a domanda individuale. La Provincia è stata inoltre costretta ad assumere questa decisione anche in virtù delle difficoltà economiche in cui versano tutte le Province italiane e quindi anche quella di Terni che non può più sostenere da sola il costo di oltre 400.000 euro l’anno per pagare le utenze. Dal 2008 ad oggi l’amministrazione ha registrato infatti il 47% di minori trasferimenti correnti con un’inevitabile contrazione di tutte le spese. Si ricorda inoltre che nonostante le forti difficoltà, la Provincia ha investito in maniera massiccia sugli impianti sportivi. A tale scopo ha acceso un mutuo di circa 800 mila euro per finanziare investimenti finalizzati al miglioramento e alla messa a norma di palestre e palazzetti su tutto il territorio provinciale per dotare le società sportive di strutture moderne ed efficienti. L’amministrazione è consapevole che gli investimenti, pur se ingenti non sono sufficienti a risolvere tutti i problemi, ma l’obiettivo è e rimane quello di sostenere il valore sociale dello sport dilettantistico. Su tutta questa materia l’amministrazione rimane ovviamente disponibile al dialogo e al confronto con le società sportive”.