Francesco Bartoli, leader del popolo delle macchinette che si batte contro le multe elevate tramite gli autovelox di via Alfonsine e di viale dello Stadio, con un comunicato risponde all’assessore Luigi Bencivenga che l’altro ieri, in Consiglio comunale, ha riferito proprio di tale argomento (qui: https://ternioggi.it/autovelox-bencivenga-sanatoria-impossibile-sono-37-i-ricorsi-contro-multe-in-5-mesi-29mila-sanzioni e qui: https://ternioggi.it/autovelox-segnaletica-a-norma-un-multato-su-dieci-non-paga-rischio-esplosione-insofferenza).
La prima precisazione di Bartoli riguarda il numero dei ricorsi presentati “ed in via di presentazione” che “è notevolmente superiore ai 37 indicati dall’assessore. Solo negli ultimi 15 giorni dall’attivazione dei primi sportelli di consulenza gratuita, sono oltre 50 i ricorsi redatti con i nuovi formulari messi a disposizione gratuitamente dal pool dei nostri avvocati. Se questa mobilitazione fosse avvenuta prima – ritiene Bartoli – i ricorsi sarebbero già stati centinaia anche perché molti automobilisti hanno fatto scadere i termini per presentare il ricorso in quanto indotti in errore dal verbale recapitato a domicilio che evidenzia in primis il termine di 60 giorni che è invece relativo al ricorso al Prefetto mentre il termine per effettuare il ricorso al giudice di pace è di 30 giorni”.
“Inoltre – aggiunge il leader del popolo delle macchinette – è chiaro che se l’80% delle multe è costituito da multe di prima fascia (cioè una violazione del limite inferiore ai 10 km/h) con sanzioni del valore di 50 € e il meccanismo perverso della giustizia prevede che, per attivare il ricorso, anche nel nostro caso in cui usufruiamo di un patrocinio legale gratuito, un versamento di 37 euro di diritti fissi , molti siano disincentivati a procedere legalmente per tutelare i propri diritti”.
Nonostante questo, “il numero dei ricorsi aumenterà esponenzialmente nei prossimi mesi innescando una mole di procedimenti legali che sia il sistema giudiziario già al collasso, sia i cittadini oppressi da una crisi economica epocale avrebbero sicuramente voluto evitare”.
Per Bartoli “è ormai acclarato, anche in base a dichiarazioni ufficiali dell’Aci di Terni, che la procedura di istallazione degli autovelox, la segnalazione preventiva degli stessi e la tipologia delle strade in cui sono stati istallati non rispettano le norme del Codice della strada e della direttiva Maroni che disciplina la materia”.
In merito alla nuova installazione di pannelli luminosi per segnalare la presenza degli autovelox, per il leader del popolo delle macchinette si tratta di “tardive modifiche delle segnalazioni” che “non possono cancellare le irregolarità procedurali ed anzi costituiscono la riprova degli errori commessi, per cui individuare una forma di sanatoria delle multe fin qui elevate appare inevitabile per l’amministrazione”.
Bartoli chiede quindi che sia convocato un Consiglio comunale straordinario che deliberi sia in tema autovelox, sia in tema Ztl e sia per quanto riguarda il rapporto tra cittadini e polizia municipale: “Una revisione della Ztl fonte anch’essa di una mole notevole di multe ingiuste, oltre alla deliberazione di un atto di indirizzo formale del Consiglio comunale per invitare gli organi della polizia municipale ad una maggiore tolleranza nei confronti dei cittadini in questo periodo di forte crisi economica”.
“Se l’assessore Bencivenga – conclude Bartoli – continuerà a far suonare l’organo degli autovelox, se il Comune continuerà ad adottare una politica arrogante di sanzioni ingiuste al solo scopo di fare cassa, alle prossime elezioni amministrative la Giunta farà la fine dell’orchestra del Titanic, continuando a suonare con il suo comandante in testa con l’organo dell’autovelox mentre affondano”.