Per Palazzo Spada gli autovelox in via Alfonsine e viale dello Stadio si stanno rivelando un grattacapo sempre più ostico. Nonostante l’assessore Luigi Bencivenga abbia annunciato la rimozione di quello in via Alfonsine e l’innalzamento del limite di velocità in viale dello Stadio portandolo da 50 a 60 km/h (qui l’articolo), il Comune di Terni potrebbe anche essere chiamato a rispondere in tribunale di alcuni aspetti che riguardano i due occhi elettronici.
Il rappresentante di Confimpresa, Francesco Bartoli, annuncia infatti che l’associazione “promuoverà fin dai prossimi giorni una raccolta di firme atta a presentare un esposto collettivo alla magistratura affinché sia aperta un’inchiesta che determini la liceità o meno dell’operato del Comune di Terni e nel caso che fosse confermata l’illegalità degli atti che hanno determinato l’istallazione degli autovelox, venga anche stabilito l’annullamento di tutte le multe ed il conseguente rimborso dei soldi a tutti coloro che hanno comunque proceduto al pagamento delle multe e la conseguente estinzione di tutti i procedimenti legali instaurati di fronte al giudice di Pace e nelle successive sedi giudiziarie, e la condanna di tutti gli amministratori e/o dirigenti che si siano resi colpevoli di reati penali”.
Bartoli ritiene “scandaloso” che il Comune, nonostante abbia annunciato la rimozione e l’innalzamento del limite di velocità, continui nel frattempo a mantenere in funzione gli autovelox in questione: “Altri due mesi di multe illegittime per fare cassa! Un vero scandalo”. Inoltre ritiene che le modifiche previste a viale dello Stadio, in particolare la banchina spartitraffico centrale, possa creare “ulteriori problemi per la sicurezza dei cittadini in occasione degli incontri sportivi e non che si organizzano allo stadio Liberati. Secondo il nostro avviso – spiega il rappresentante di Confimpresa – è innegabile che tale banchina costituisca una sorta di imbuto artificiale nella quale si troverebbero convogliate tutte le auto, i mezzi di soccorso, i veicoli delle forze dell’ordine e che in caso di incidenti e/o disordini avrebbero una difficoltà maggiore a deviare il proprio percorso o a invertire il senso di marcia, per non parlare delle persone disabili che sarebbero costrette a lunghi percorsi alternativi per superare tale ostacolo”.
Questo il comunicato integrale dell’esponente di Confimpresa, Francesco Bartoli:
“Dopo i primi ricorsi vinti di fronte al giudice di Pace per gli autovelox installati sia in viale dello stadio che in viale Alfonsine a cui sono seguiti centinaia di ricorsi presentati da cittadini aiutati gratuitamente anche dalla nostra associazione ,dopo che in data 28-08-2012 anche il Prefetto di Terni ha dato ragione ad un cittadino che aveva fatto ricorso contro un verbale per una multa elevata dall’autovelox di viale dello stadio, adesso il Comune fa marcia indietro e sconfessa se stesso aderendo parzialmente alle richieste che il comitato spontaneo dei cittadini formatosi su Facebook da quasi un anno aveva richiesto a gran voce , organizzando i due famosi serpentoni dei multati.
Confimpresa Umbria con il presente comunicato vuole condannare il comportamento platealmente scorretto che il comune di Terni continua a porre in essere nei confronti dei cittadini.
Le modifiche annunciate costituiscono infatti un evidente riconoscimento degli errori commessi nella gestione degli autovelox, ma da soli non bastano per mettere in regola i famigerati autovelox e soprattutto non restituiscono i soldi a tutte le persone (migliaia) che hanno pagato o si troveranno a pagare multe illegali.
Al tempo stesso il comune ha annunciato che si appellerà ai giudizi sfavorevoli espressi dal giudice di pace continuando a difendere quelle scelte che sembra aver rinnegato.
Ora in modo chiaro e definitivo suggeriamo al comune tutta una serie di condizioni che si devono verificare perché questa vicenda venga ricondotta nei termini della legalità sancita dal codice della strada , o in caso contrario venga posta la parola fine con la rimozione dei famigerati autovelox illegali:
1. Ricordiamo al comune che per istallare un autovelox fisso viale dello Stadio dovrà essere classificata strada urbana di scorrimento ai sensi dell’ Art. 2. (Definizione e classificazione delle strade) del Nuovo Codice della Strada (Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285)
2. Che per essere strada urbana di scorrimento la strada deve avere le seguenti caratteristiche: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.
3. Che il comune dovrà installare un dispositivo per ogni carreggiata od indicare su quale carreggiata è puntata la rilevazione della velocità per evitare multe contestuali a più veicoli appaiati con la conseguente indeterminazione del veicolo da sanzionare.
4. Osservare tutte le prescrizioni previste sia in fase di istallazione che in fase di gestione del funzionamento dell’autovelox, dal manuale d’uso della ditta costruttrice ( ricordiamo che se osservate correttamente queste prescrizioni non consentirebbero l’uso dell’apparecchio in viale dello stadio per tutta una serie di ragioni).
Ora ammesso anche che il Comune di Terni in breve tempo ponga in essere tutte le azioni necessarie perché le condizioni sopra esposte si avverino riconducendo alla legalità l’uso degli autovelox sorgono spontanei altri due inquietanti interrogativi:
1. Perché il Comune riconoscendo di fatto con le annunciate modifiche i suoi errori continua a tenere accesi gli autovelox incriminati che continuano a sanzionare in modo illegittimo i cittadini, ed invece almeno temporaneamente non ne sospende l’uso fino a quando tutte le modifiche programmate non saranno eseguite?
2. Siamo sicuri che i lavori necessari a trasformare viale dello Stadio in strada urbana di scorrimento non creino ulteriori problemi per la sicurezza e l’ordine pubblico dando vita ad un colossale imbuto viario che circonda l’area dello Stadio Liberati, teatro di incontri sportivi che richiamano migliaia di persone?
Riguardo al primo interrogativo non possiamo non condannare e censurare il comportamento del Comune di Terni che in questa vicenda ha di fatto perso la faccia con i propri cittadini, difendendo inizialmente con arroganza le proprie scelte, evitando un confronto pacifico e costringendo centinaia di cittadini a ricorrere alle vie legali, giustificando il proprio operato con motivazioni legate alla sicurezza stradale che non hanno senso anzi speculando in modo cinico su recenti gravi incidenti stradali per giustificare uno squallido sistema per fare cassa. Adesso che tutti i motivi di illegittimità sono stati riconosciuti dai giudici e dal prefetto perdendo così su tutti i fronti legali aperti dai cittadini il Comune annuncia modifiche ma nell’attesa tiene in funzione gli autovelox continuando a sanzionare gli automobilisti. Altri due mesi di multe illegittime per fare cassa! Un vero scandalo!
Riguardo al secondo interrogativo secondo il nostro avviso dovrebbe essere convocato in seduta straordinaria il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per valutare se i lavori programmati in viale dello Stadio, in particolare la banchina spartitraffico centrale, creino ulteriori problemi per la sicurezza dei cittadini in occasione degli incontri sportivi e non che si organizzano allo stadio Liberati. Secondo il nostro avviso è innegabile che tale banchina costituisca una sorta di imbuto artificiale nella quale si troverebbero convogliate tutte le auto, i mezzi di soccorso , i veicoli delle forze dell’ordine e che in caso di incidenti e/o disordini avrebbero una difficoltà maggiore a deviare il proprio percorso o a invertire il senso di marcia, per non parlare delle persone disabili che sarebbero costrette a lunghi percorsi alternativi per superare tale ostacolo. In considerazione di tali osservazioni e sicuri del fatto che viale dello Stadio per le sue caratteristiche oggettive non potrà mai essere classificata strada urbana di scorrimento, ci sembra che il Comune stia diabolicamente perseverando in una serie di errori, più o meno voluti atti a difendere gli amministratori, i dirigenti e la loro scelta iniziale (rivelatasi quanto mai funesta!!) di installare gli autovelox fissi in città.
Per queste motivazioni, sicuri ormai del fatto che si sia raggiunto il limite di sopportazione da parte di molti cittadini di fronte a tutti questi atti illegittimi da parte degli amministratori del comune di Terni, Confimpresa Umbria promuoverà fin dai prossimi giorni una raccolta di firme atta a presentare un esposto collettivo alla magistratura affinché sia aperta un’inchiesta che determini la liceità o meno dell’operato del Comune di Terni, e nel caso che fosse confermata l’illegalità degli atti che hanno determinato l’istallazione degli autovelox, venga anche stabilito l’annullamento di tutte le multe ed il conseguente rimborso dei soldi a tutti coloro che hanno comunque proceduto al pagamento delle multe e la conseguente estinzione di tutti i procedimenti legali instaurati di fronte al giudice di Pace e nelle successive sedi giudiziarie e la condanna di tutti gli amministratori e/o dirigenti che si siano resi colpevoli di reati penali”.