Approfittando della mancanza di lucidità di un anziano si era fatta cointestare buoni postali per poi riscuoterli. Per questo motivo il gip di Terni, Maurizio Santoloci, ha condannato a 16 mesi di reclusione (pena sospesa) una badante ucraina accusata di circonvenzione di incapace nei confronti di un 90enne ternano per il quale lavorava da qualche mese.
Secondo quanto denunciato dai familiari dell’anziano e poi accertato dalla guardia di finanza, la donna si sarebbe fatta cointestare dall’uomo – approfittando, secondo l’accusa, del suo stato di debolezza – alcuni buoni postali di sua proprietà per un valore complessivo di circa 230 mila euro. La donna è stata individuata e bloccata quando aveva già riscosso buona parte del denaro. La finanza ha poi provveduto al sequestro di tutti i buoni e alla riconsegna al suo proprietario. La straniera, giudicata con rito abbreviato, è stata anche condannata a risarcire l’importo sottratto all’anziano, altrimenti le sarà revocata la sospensione condizionale della pena.