In estate ogni anno decine di bambini bielorussi arrivano a Terni e vengono ospitati da famiglie ternane per un soggiorno terapeutico che consente loro di stare per un periodo (tra uno e tre mesi) lontano dalle radiazioni nucleari di Chernobyl oltre che dalla povertà o dall’orfanotrofio. E’ il progetto “non dimentichiamo: accogliamoli” che quest’anno ha coinvolto 25 bambini tra i 7 e 13 anni e che per il prossimo biennio si pone l’obbiettivo di aumentare nettamente il numero dei piccoli ospitati a Terni. A fianco del progetto c’è ora anche la Ternana pallavolo (la cui prima squadra milita in serie B) che giovedì scorso, come primo atto della nuova stagione, ha presentato “non dimentichiamo: accogliamoli” a dirigenti, allenatori e atlete.
SPONSOR TERNANA PALLAVOLO “Non dimentichiamo: accogliamoli” sarà anche lo sponsor etico che dalla prossima stagione agonistica campeggerà su tutto l’abbigliamento della Ternana Pallavolo, dalla prima squadra alla minivolley. Proprio di questo ha parlato il presidente della società ternana, Stefano De Simoni, nella conferenza tenutasi al Garden Hotel lo scorso giovedì sera, alla presenza del presidente della Fondazione “Aiutiamoli a Vivere” di Terni, Fabrizio Pacifici, e del delegato Coni per la provincia di Terni Stefano Lupi.
“La pallavolo oggi – ha detto De Simoni – ancora di più rappresenta e rappresenterà, non solo un momento ludico e di crescita sportiva e morale, ma un efficace strumento di promozione sociale che, per la Ternana pallavolo, significherà sostenere e promuovere un importante progetto umanitario in collaborazione con la fondazione Aiutiamoli a Vivere. Solo per informazione, dal 1992 la Fondazione, fondata dal dottor Pacifici Fabrizio e da Padre Vincenzo Bella, si occupa delle emergenze nazionali e di quelle dei paesi dell’Est europeo ed in via di sviluppo in Africa, Asia ed America centromeridionale, sostenendo il principio della cooperazione tra essi, l’Italia, la Comunità Economica Europea e le altre potenze industrializzate”.
IL PROGETTO UMANITARIO – “Non dimentichiamo: accogliamoli”, è un progetto di accoglienza in risanamento di bambini provenienti dalla Bielorussia, meta privilegiata nelle azioni umanitarie della Fondazione. “Nel nostro territorio – ha detto il presidente De Simoni – tra i mesi di giugno ed agosto sono stati e saranno accolti un totale di 25 minori, a fronte di oltre 50 mila nuclei familiari presenti nella zona di Terni, Narni, Amelia, Acquasparta e Valnerina. L’obiettivo sarà quello di riuscire ad aumentare il numero delle accoglienze da 25 a 50 nel 2015 ed elevarlo a 100 nel 2016. Chi sosterrà la Ternana Pallavolo, sosterrà il progetto non dimentichiamo: accogliamoli. L’obiettivo principale che si propone il nostro progetto è, come detto quello di organizzare e gestire un soggiorno terapeutico di minori di nazionalità bielorussa, d’età compresa tra 7 e 13 anni per un periodo di circa 30 giorni. Questi minori vivono in orfanotrofi o in piccoli villaggi contadini della Bielorussia situati in un’area tra le più contaminate dalle radiazioni nucleari provocate dall’incidente di Chernobyl. Nell’arco di oltre 20 anni, sono state coinvolte tantissime famiglie, residenti nei comuni del circondario ternano”.
I PERCHE’ DEL PROGETTO UMANITARIO – “Ospitare per almeno un mese questi bambini – prosegue De Simoni – ha lo scopo essenziale di offrire loro l’opportunità di beneficiare di un sensibile calo dei livelli di radioattività interna all’organismo, con minori rischi di essere colpiti da tumori, leucemie ed altre gravi patologie. A causa della velocità dell’accrescimento cellulare e dell’abbassamento delle difese immunitarie, i bambini sono i soggetti più colpiti dagli effetti delle radiazioni. La contaminazione avviene tramite il consumo di cibo prodotto localmente, spesso l’unico cui i bambini hanno possibilità d’accesso. Una ricerca dell’Enea di inizio millennio e, più recentemente, le analisi realizzate dai tecnici dell’Arpa Emilia Romagna negli anni 2009 e 2010, hanno infatti dimostrato che, dopo un soggiorno di almeno 30 giorni in Italia questi bambini perdono dal 30 ad oltre il 50% del cesio 137 assorbito (il radionuclide maggiormente presente nei loro organismi)”. “La permanenza in Italia, inoltre – continua il presidente della Ternana Pallavolo – tramite un’alimentazione sana, equilibrata, ricca di vitamine e di proteine, consente di accrescere le difese immunitarie del loro organismo (utili per affrontare anche le comuni malattie). Infine, la possibilità di effettuare controlli di natura medica permette di verificare il reale stato di salute dei bambini che, spesso, oltre ai gravi effetti della contaminazione, subiscono una situazione di forte disagio sociale e soffrono di patologie legate alle loro condizioni di vita”.
“Ora tocca a noi”, ha detto ancora il presidente De Simoni apparso sia emozionato che felice. “Sono certo che la mia Ternana Pallavolo saprà rispondere alla grande alla sfida proposta. E’ un modo diverso di impegnarsi nello sport. Sono certo che da subito, tutti i componenti del gruppo prima squadra saranno impegnati a sviluppare quanto ascoltato. Sì, sicuramente come mi è stato detto ci vuole coraggio, forse presunzione, a lanciare un progetto simile. Noi persone di sport, però, non ci nascondiamo parlando da soli con un social o dietro le solite sterili critiche o le classiche obiezioni: noi che viviamo lo sport, le finali senza appello ci piace giocarle lealmente fino all’ultimo punto dando il massimo”. “Solo dando il massimo di noi stessi potremo centrare l’obiettivo anche senza essere vincitori perché saremo sempre dei vincenti! Da sempre, chi conosce la nostra storia, sa che siamo impegnati nel sociale ma, da quest’anno, l’impegno dovrà essere altissimo da parte di tutti perché l’obiettivo è molto importante”.
La Ternana Pallavolo, nei prossimi giorni, presenterà il gruppo che affronterà il campionato di serie B e spiegherà anche come poter sostenere il progetto “non dimentichiamo: accogliamoli”.
IL ROMANZO Sui bambini di Chernobyl ospitati a Terni è stato scritto anche un romanzo che ha riscosso un certo successo e molte attenzioni. Lo ha scritto la ternana Patrizia Fortunati e si intitola “Marmellata di prugne”, edito da Ali&no (www.alienoeditrice.net). E’ la storia di Lyudmila, una bambina di Chernobyl che per dieci anni ha trascorso l’estate a casa della famiglia dell’autrice. Fortunati nel romanzo ricorda quei soggiorni, li descrive dettagliatamente per poi fare un balzo in avanti di decine di anni e immaginare una Lyudmila ormai vecchia che ricorda in prima persona la propria vita. “Il romanzo è ispirato a tante storie vere: alle storie di tante famiglie che hanno aperto la propria casa e il proprio cuore a dei bambini che venivano da lontano, con gli occhi sgranati e una piccola valigia di cartone. E tra queste famiglie c’è stata anche la mia. Lyudmila esiste davvero. Anzi esistono cento, mille Lyudmile”.