Bambino ternano vive da un anno all’ospedale di Bologna in attesa di un trapianto di cuore

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stanza ospedaleLuca ha 9 anni e da 12 mesi vive all’ospedale di Bologna. Tutta la sua famiglia da Terni si è trasferita nella città felsinea per stare vicino al piccolo. A raccontare la storia questa mattina è il Corriere della Sera nelle cronache locali di Bologna. Luca è attaccato a una macchina che pompa artificialmente il suo cuore. Vicino a lui, tutti i giorni, ci sono il gemello Mirko, la mamma Stefania e il papà Ciro. Una piccola ala del reparto di cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola è praticamente diventata la loro casa.

Tutto è cominciato il 14 marzo 2012, quando, dopo una una banale influenza, i genitori si sono accorti che c’era un soffio strano nel respiro di Luca. Un controllo a Firenze e poi immediatamente al Sant’Orsola dove è stata diagnosticata una cardiomiopatia dilatativa, cioè una patologia che non fa funzionare bene il muscolo cardiaco. “Non siamo più tornati indietro, se non per prendere le cose che occorrevano per vivere qui a Bologna”, spiega al Corriere Ciro, operaio in congedo straordinario dal lavoro.

All’inizio è stato curato con dei farmaci che alla lunga si sono rivelati inefficaci. “Fin da subito è stato messo in lista per il trapianto — ha spiegato il primario di cardiochirurgia pediatrica —, intanto però abbiamo deciso di mettere un cuore artificiale esterno collegato con una cannula ad un ventricolo”. Dal giugno scorso Luca è infatti attaccato al Berlin Heart, una macchina che si porta dietro con un carrellino. “È in cima alla lista d’attesa, cerchiamo per lui un cuore in tutta Europa — spiegano i medici — ma non è facile trovarne uno adatto alla sua grandezza e alla sua età”.

Da quando è attaccato alla macchina le sue condizioni sono migliorate e riesce ad avere una vita tutto sommato normale, andando a scuola tutti i giorni. I genitori hanno preso un appartamento in affitto e si alternano all’ospedale. Al pomeriggio a fare compagnia a Luca c’è Mirko, il gemello omozigote, insieme giocano alla playstation.

I genitori sperano nel trapianto e riflettono: “Tutti dovrebbero pensare di più a quanto sia importante donare gli organi. Noi per ora abbiamo la nostra vita qui e non ringrazieremo mai abbastanza l’associazione Piccoli Grandi Cuori per l’aiuto che ci sta dando. Ma non vediamo l’ora di tornare a casa tutti e quattro”. A Terni.

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  • luciani riccardo

    spero che tutto vada per il meglio te lo auguro con tanto affetto il tuo amico di classe luciani filippo

  • Luca

    Spero di rivedresti presto a terni nella nostra classe 3a buona fortuna da Luca