Bartoli fonda movimento No Inceneritore e attacca il Comitato No Inceneritori. La replica

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A Terni la battaglia all’incenerimento dei rifiuti cominciò una decina di anni fa ad opera di alcuni privati cittadini che, percependo la pericolosità degli impianti, decisero di costituire il Comitato No Inceneritori Terni. Un comitato che ha alternato periodi di maggiore e minore operatività e che negli ultimi due anni si è dato un gran da fare dando vita a molti eventi, incontri pubblici di alto livello, flashmob, volantinaggi e, ultimo in ordine di tempo, organizzando la manifestazione che si svolgerà sabato 27 ottobre che, stando alle premesse, vedrà la partecipazione di moltissimi ternani.

Ieri, in contrapposizione a questo Comitato, è nato il Movimento No Inceneritore Terni al cui comitato promotore hanno aderito 11 persone. Si tratta di un’iniziativa di Francesco Bartoli, esponente di Confimpresa e nel recente passato protagonista di una serie di iniziative: dalla protesta contro gli autovelox di via Alfonsine e viale dello Stadio, allo scontro con il Pd locale in merito alla legittimità di alcuni aspetti della Festa Democratica della Passeggiata, alle dure critiche alla gestione della Notte bianca fino al progetto presentato in Comune per superare il degrado e rilanciare piazza del Mercato.

Rispetto alle precedenti iniziative in cui contestava poteri locali, questa volta Bartoli polemizza con il Comitato scrivendo in una nota: “Un gruppo di cittadini ternani ha deciso di dar vita ad un movimento autonomo denominato No Inceneritore Terni. Le troppe ed evidenti presenze di soggetti attivi in partiti politici nel comitato pre esistente, sono alla base di questa scelta fatta invece da semplici cittadini, che sono e vogliono essere indipendenti dai partiti di tutti i generi, sia di quelli tradizionali, attualmente al governo e all’opposizione al Comune di Terni, sia di quelli di ultima generazione che rinnegano forme e status (come il finanziamento pubblico agli stessi), si proclamano movimenti autonomi, ma si sostanziano di fatto in partiti”. Per Bartoli il Comitato sarebbe pronto a strumentalizzare la battaglia all’incenerimento: “Nessuno può arrogarsi il diritto di gestire in esclusiva la protesta contro l’inceneritore di Terni per cavalcarla a fini politici”.

Un attacco che ha destato incredulità tra i membri del Comitato No Inceneritori Terni che spiegano: “Neanche un membro del nostro Comitato è iscritto ad un partito politico. La nostra attività è completamente autonoma, abbiamo collaborato una sola volta con dei partiti politici: in occasione della conferenza stampa di metà marzo alla quale ha partecipato il sindaco Di Girolamo”.

Oltre alle accuse lanciate da Bartoli, che questa volta non trovano riscontro, ci sono alcuni aspetti che rendono singolare la vicenda. Fabio Neri del Comitato fa notare che è stato “scelto un nome che si differenzia dal nostro per una sola vocale”. Tra No Inceneritori Terni (il nome del Comitato che esiste da anni) e No Inceneritore Terni (il nome del neonato movimento) la differenza è in effetti impalpabile. Per Neri si tratta di “una scelta ad hoc per confondersi con il nostro Comitato e magari intercettare chi, sentendo parlare di noi, cerca il nostro Comitato nel web. In Facebook ha anche aperto un profilo del tutto simile al nostro”.

Proprio in Facebook, nel gruppo creato da Bartoli, è stata pubblicata una foto relativa ad un flashmob organizzato dal Comitato sulla quale, con un fotomontaggio, è stato apposto il simbolo del nuovo movimento. La foto è stata per questo contestata da alcuni utenti di Facebook che hanno parlato di “appropriazione indebita” da parte del neonato movimento di Bartoli che a detta loro avrebbe voluto attribuirsi i meriti e la paternità di una manifestazione che non ha organizzato e alla quale non ha nemmeno partecipato.

Neri denuncia come tutto questo possa avere effetti dannosi per la battaglia all’incenerimento: “E’ un’operazione sporca che ci sta facendo perdere del tempo. Tempo che dovremmo impiegare per cose serie, per organizzare al meglio la manifestazione che ci sarà tra pochi giorni e che invece siamo costretti a dedicare per replicare ad accuse assurde e falsità. Noi non abbiamo mai chiuso la porta a nessuno, nemmeno a Bartoli con cui abbiamo avuto una scambio di mail diversi giorni fa. Ci aveva contattato lui proponendosi di dare una mano. Noi lo avevamo invitato a partecipare alla manifestazione del 27 ottobre invitandolo ad usare un solo simbolo, quello che abbiamo proposto da tempo, per evitare qualunque strumentalizzazione da parte di partiti o associazioni. Lui si era detto d’accordo con noi…”.

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni: un movimento che nasce con i migliori propositi (“agire su tutti i fronti che riguardano l’inquinamento e la salvaguardia dell’ambiente a Terni non solo in riferimento all’inceneritore e attivarci in tutte le sedi anche legali per contrastare tali fenomeni”) potrebbe rivelarsi assolutamente controproducente. Quella di Bartoli potrebbe infatti essere un’iniziativa utile e meritoria ma lasciano profondamente perplessi gli attacchi gratuiti che rischiano di minare alla base la lotta all’incenerimento. Appare inopportuna anche la scelta di un nome troppo simile, praticamente identico, a quello del Comitato già esistente con il pericolo di generare una deleteria confusione.

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