Ha creato sgomento e soprattutto rabbia tra la comunità cittadina, la vicenda del povero bimbo disabile di 6 anni rinchiuso in un box, maltrattato, picchiato e lasciato con poca acqua e cibo dalla madre e dal suo compagno, tutti e due tossicodipendenti.
Una rabbia che si è scatenata sui vari social network dove i vari utenti, all’unanime, condannano in maniera dura e perentoria un trattamento imperdonabile, nei confronti di un bimbo di soli 6 anni e perlopiù affetto da una grave ritardo neuromotorio. Sono tanti i commenti postati in rete carichi di odio verso la madre ed il compagno e sono tanti quelli che auspicano la condanna a morte come Roberto che scrive “mettiamoli in piazza. Ecco, questi sono i casi dove io appoggio la pena di morte…poi non diciamo sempre no..bisogna dire si, la pena di morte è giusta…portiamoli in piazza e gli spariamo davanti alla gente”.
Altri ritengono che una punizione esemplare per un gesto cosi sconsiderevole sia far patire ai due adulti lo stesso dolore e gli stessi maltrattementi che ha subito il piccolo disabile, come viene evidenziato da Fabio che crede “che ogni tipo di tortura sia poco per due rifiuti della società come questi animali. Gli auguro con tutto il cuore di patire per sempre quello che hanno fatto al loro figlio, che colpa non ha tranne quella di essere stato concepito da due schifosi. Altro che pena di morte…ci vuole la tortura lenta e dolorosa”. Sulla stessa linea di pensiero lo è Annalisa come lo si evince dal suo commento: “Metteteli in piazza…quanto me piacerebbe…altro che sassate…, li farei morì de stenti”.
Insomma, chi in un modo e chi in un altro tutti, indifferentemente, pensano che due persone che si macchiano di gesti così orribili meritino una punizione pesantissima. La condanna a questa vicenda, con toni molto più pacati dei precendenti, arriva anche dal primo cittadino Leopoldo Di Girolamo che, tramite una nota, evidenzia come l’accaduto sia qualcosa di assolutamente anomalo per la nostra città: “La vicenda del bimbo disabile che avrebbe ricevuto continui maltrattamenti dalla mamma e dal suo convivente ci lascia basiti ed è un episodio che nulla a che vedere con la cultura della solidarietà e dell’amore di questa città. E’ importante – prosegue Di Girolamo – che sia giunta una adeguata segnalazione alle forze dell’ordine, un comportamento civico rilevante, che va contro la logica dell’indifferenza e del chiudere gli occhi. Rilevante il lavoro della Polizia di Stato che è intervenuta documentando e referendo alla magistratura una situazione che se confermata, è grave e priva di ogni giustificazione. Un plauso va alla magistratura che ha adottato tutte le misure necessarie per interrompere questa situazione di violenza. Da parte nostra, il comune di Terni ha già attivato i servizi sociali affinché tutti i minori coinvolti in questa vicenda abbiano l’aiuto dovuto e siano al centro di un progetto che dia loro un futuro adeguato”.