Nei giorni scorsi un 40enne italiano, originario della provincia di Pesaro-Urbino è stato bloccato all’interno di un negozio di telefonia del centro di Terni, mentre si accingeva a mettere in atto una truffa ai danni di alcuni operatori alberghieri di rinomate zone turistiche, operazione ormai conosciuta come la “truffa dei telefonini”.
Il 40enne, secondo gli inquirenti “sicuramente con la complicità di altre persone al momento rimaste ignote”, si presentava presso i negozi di telefonia, per lo più Wind e Tim, stipulando diversi contratti di abbonamento con l’attivazione delle sim card. In tutti i casi, l’uomo sceglieva gli abbonamenti che dietro il pagamento della somma di 120/150 euro, prevedono l’attivazione della scheda telefonica e la fornitura di smartphone di alta fascia, quali Samsung S6 Edge Plus e IPhone 6 64 gb, il cui valore si aggira intorno agli 850 euro ciascuno.
Per poter concludere i contratti, l’uomo forniva al gestore l’opportuna documentazione degli alberghi a cui intestava le schede, quali la visura camerale, la copia del documento di riconoscimento e della tessera sanitaria del rappresentante legale, una delega che lo autorizzava a finalizzare i contratti per conto delle società, un suo documento e soprattutto il codice Iban della società alberghiera truffata, sul cui conto poi andava addebitato il rimanente importo del cellulare, costituito da 30 rate di 15/20 euro ciascuna. Ovviamente tutti i documenti erano perfettamente contraffatti, tranne la visura camerale la quale veniva richiesta, mediante il pagamento dei diritti, a varie Camere di Commercio presenti sul territorio italiano.
La truffa dei telefonini è già in atto da diversi mesi, tanto che insieme ad un altro complice di origine ceca, il 40enne era stato arrestato, ad agosto, dalla questura di Ancona per un analogo episodio. Ad essere truffati, oltre i titolari delle aziende alberghiere, anche tutti i gestori dei negozi di telefonia presso i quali l’italiano e il ceco accendevano i contratti. I due, nell’arco del tempo, hanno colpito ripetutamente numerosi esercizi commerciali di telefonia presenti nel centro-nord d’Italia, passando da un versante all’altro, facendo perdere le tracce: Milano, Perugia, Roma, Imperia, Rimini, Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Terni, alcune delle località prese di mira dai truffatori.
Finora, risultano centinaia i costosi apparati telefonici acquistati fraudolentemente, i quali, per essere poi utilizzati, venivano inviati fuori dal territorio nazionale e dotati di sim card non italiane e quindi libere da ogni controllo del gestore.