Buco diocesi di Terni, recapitati 7 avvisi di garanzia: indagato anche ex sindaco Narni

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duomo-terniSono i primi avvisi di garanzia e si riferiscono solo alle indagini su una delle tante operazioni immobiliari finite nel mirino della Procura della Repubblica. L’inchiesta del pm Elisabetta Massini sul buco da 18 milioni di euro della diocesi di Terni (qui l’articolo) sembra infatti destinata a coinvolgere altre persone.

Nei giorni scorsi, a seguito delle indagini sulla compravendita del castello di San Girolamo, sono stati recapitati 7 avvisi di garanzia: l’ex sindaco di Narni, Stefano Bigaroni, due tecnici comunali, un notaio e due persone vicine al vescovo Paglia e con incarichi di spicco nella diocesi ternana: Paolo Zappelli e Luca Galletti (un avviso di garanzia sarebbe stato recapitato anche al figlio di quest’ultimo). Sono ipotizzate le accuse di truffa, falso ideologico e abuso d’ufficio.

Castello di San Girolamo. Nel 2011 il Comune di Narni ha ceduto l’immobile del Castello di San Girolamo per un milione e 760 mila euro; ad acquistarlo tre soggetti: “Sim, Società iniziative immobiliari” (700 mila euro), Diocesi di Terni (900 mila euro) e Ente seminario vescovile di Narni (160 mila euro). La Sim è di proprietà di Luca Galletti (direttore dell’ufficio tecnico della diocesi) e Paolo Zappelli (direttore dell’ufficio amministrativo della diocesi), risultati essere titolari di molte altre società e autori di altre operazioni immobiliari.

Il castello sarebbe dovuto essere trasformato in un lussuoso albergo. In realtà i lavori di ristrutturazione non sono mai partiti e negli accordi di compravendita è stata inserita una clausola di recesso per i due istituti religiosi: il sospetto è che la partecipazione di diocesi e seminario vescovile fosse solo una copertura e che la gestione immobiliare sarebbe stata lasciata in esclusiva alla società.

Altre operazioni. Nel mirino della Procura ci sarebbero almeno altre due operazioni immobiliari: quella legata all’edificio delle scuole Orsoline e quella di un Grand Hotel a Viterbo (qui l’articolo su operazioni immobiliari). Altre operazioni potrebbero però già essere sotto la lente d’ingrandimento della magistratura o potrebbero presto aggiungersi: a partire dal 2000 (anno in cui il vescovo Paglia ha assunto la guida della diocesi), persone con incarichi di rilievo nella Curia ternana hanno infatti dato vita a una decina di diverse società, effettuando numerose operazioni immobiliari.

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