Il bilancio della notte di San Silvestro a Terni parla di tre feriti lievi, una decina di interventi dei vigili del fuoco per spegnere principi di incendi e festeggiamenti tranquilli e senza problemi in piazza.
Il Pronto Soccorso di Terni ha registrato tre accessi legati ai festeggiamenti e ai botti di Capodanno: si tratta di tre feriti lievi che hanno riportato rispettivamente una piccola ustione, una ferita da taglio e un’abrasione con prognosi dai 2 ai 4 giorni. Inoltre si è registrata la “consueta” affluenza di ubriachi.
Nella notte i vigili del fuoco sono stati chiamati ad effettuare una decina di interventi per principi di incendi o roghi all’interno di cassonetti dei rifiuti causati da residui dei botti di Capodanno. In due casi le fiamme hanno riguardato abitazioni: un rogo si è sviluppata in una casa di Sant’Urbano, probabilmente generato dal presepe; un altro incendio è divampato in un appartamento del centro di Terni. In entrambi i casi gli interventi dei vigili del fuoco hanno evitato si verificassero gravi conseguenze.
Infine, per quanto riguarda i festeggiamenti in piazza Ridolfi, non si è registrato alcun problema. L’anno passato si era invece verificato un episodio che aveva fatto molto discutere: un pitbull aveva azzannato tre persone (tra cui un vigile urbano).
Curiosità: l’ultima nata nel 2013 all’ospedale di Terni è Anna, una bambina di Terni venuta alla luce alle ore 13,16 di ieri, 31 dicembre. Da allora la “cicogna” non si è più presentata né al momento si prevede un suo passaggio in giornata (non ci sono donne in sala travaglio). Nel primo gennaio 2014 a Terni, salvo imprevisti, non si verificherà quindi alcuna nascita.
A Perugia. Un po’ più pesante il bilancio del Capodanno a Perugia rispetto a quello di Terni, soprattutto a causa di una violenta rissa avvenuta in centro tra un gruppo di italiani e uno di tunisini. Sono volate bottiglie di vetro e quattro giovani sono rimati feriti: uno di loro, di 31 anni, è stato ricoverato in oculistica per una frattura in regione orbitale, con prognosi di 20 giorni. Medicati e dimessi gli altri tre, tutti italiani poco più che ventenni: hanno riportato lesioni al volto, uno dei quali con frattura al naso.
Per quanto riguarda i botti, l’Azienda ospedaliera di Perugia fa sapere che sono stati soltanto quattro i feriti, e tutti lievi. In particolare, si tratta di due adulti e due minorenni, che hanno riportato lesioni lievi agli occhi e da trauma acustico, tutti con prognosi inferiore ai dieci giorni, e nessuno dei quattro è stato ricoverato. I due minori, di 13 e 4 anni, entrambi di Perugia, partecipavano assieme ai parenti ai festeggiamenti di fine anno, residenti a Perugia. Un 50enne residente a Panicale ha riportato un trauma alla zona orbitale dello occhio destro, e anche lui dopo le medicazioni del caso è stato dimesso.
In Italia. In tutta Italia quest’anno non si è registrata nessuna vittima per l’uso dei botti: non accadeva dal 2010. Resta stabile, rispetto allo scorso anno, il numero dei feriti che sono stati poco più di 350. E’ quanto emerge dal bilancio della polizia. el capodanno 2012 i feriti erano stati quasi 600. Diminuisce sensibilmente – rileva inoltre la polizia – il numero dei feriti oltre i 40 giorni di prognosi (si tratta di lesioni particolarmente gravi e con danni spesso permanenti) che scende a 16 a fronte dei 29 nel 2013. I dati relativi agli incidenti verificatisi nel corso dei festeggiamenti della notte del 31 dicembre 2013 – 1 gennaio 2014 evidenziano, ancora una volta, come gli episodi più gravi debbano essere ricondotti all’uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali.
Tra i feriti si evidenzia in diminuzione il dato relativo ai minori di 12 anni che è di 43 (53 lo scorso anno) per un totale di 89 minori a fronte dei 93 complessivi dell’anno precedente. Napoli è la provincia con più feriti (50) seguita da Bari (26), Roma (23), L’Aquila (15), Salerno (15), Reggio Calabria (13), Caserta e Torino (10).
Un altro dato che merita di essere sottolineato è quello relativo alla produzione estemporanea di veri e propri prodotti esplodenti realizzati da soggetti che si improvvisano autentici “bombaroli” rendendo più difficili i controlli ed esponendo se stessi e gli altri a gravissimi pericoli. Un richiamo forte – raccomanda la polizia – viene fatto affinché si vigili anche in queste ore per evitare che eventuali botti inesplosi, lasciati incautamente per le vie, vengano maneggiati, specie dai bambini più piccoli.