Comitato ambiente per la Valnerina: ”Pinete di Polino devastate, rischio smottamenti”

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Polino-6bUn progetto di diradamento che sta però devastando le pinete di Polino lasciando soltanto desolazione e sta aumentando il rischio di dissesto idrogeologico e di smottamenti. E’ quello che denuncia il Comitato per l’ambiente della Valnerina formato da Italia Nostra Terni, Italia Nostra Valnerina e WWF sezione Terni.

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Il comunicato del Comitato:

“A coloro che dovessero capitare per un’escursione, una gita fuori porta, o semplicemente siano solo di passaggio nelle zone di Polino e del “Salto del Cieco”, sarà di tutta evidenza la situazione disastrosa in cui versano le pinete. Ci ha pensato l’intervento umano. La Comunità Montana sta operando da alcuni anni degli interventi di taglio di cui ci chiediamo l’opportunità. Dalle segnalazioni dei cittadini, degli appassionati e da un sopralluogo in sito, con particolare riferimento alla pineta di Polino, loc. Acquaviva, ci si rende conto della devastazione in corso.

Alcune domande: In primo luogo, l’intervento di taglio che, come riporta il cartello dei lavori sopra la fontana di Acquaviva, sarebbe di “diradamento della pineta”, non dovrebbe favorire la ricrescita delle specie arboree autoctone al posto dei pini neri? Non dovrebbe essere condotto solo nel momento in cui nel sottobosco già vi siano essenze locali in crescita –tuttora assenti? In secondo luogo, è lecito che la montagna venga letteralmente ‘scorticata’ da ampi stradoni scavati per il trasporto tronchi, con ulteriore abbattimento degli alberi e rischi di smottamento? Interventi così pesanti oltretutto deturpano il paesaggio e sembrano aumentare il pericolo di dissesto idrogeologico, riducendo infine lo strato di humus utile all’attecchimento e la ricrescita delle piante spontanee e autoctone. In terzo luogo, perché i tronchi ormai abbattuti sono lasciati da mesi ai margini della pinete o addirittura bruciati? Nutriamo seri dubbi sul fatto che possa ricrescere un bosco in queste aree e con tali modalità. In quarto luogo, alla luce dei numerosi incendi degli ultimi anni e delle conseguenti perdite in termini di aree boscate, nostri indispensabili polmoni verdi, non sarebbe opportuno che detti tagli venissero interrotti, soprattutto perché ormai le nostre zone, come riportato anche dalle cronache degli ultimi tempi, sono tristemente note per l’altissimo tasso d’inquinamento?

In conclusione ci chiediamo cosa si pensa che rimanga nei prossimi anni di queste splendide zone: la desolazione? Cosa ne sarà di pinete che tanto affascinano turisti e passanti? Pensiamo che nel momento in cui si procede al diradamento dei boschi debbano essere già presenti le essenze che vadano gradualmente a sostituirlo, al fine di mitigare l’impatto ambientale, sia dal punto di vista paesaggistico, che da quello funzionale. Quale sarà il destino della povera e martoriata pineta di Polino, in attesa che magari tra 50 anni crescano spontaneamente delle specie arboree autoctone? Una triste landa rocciosa e desolata? Frattanto il Corpo Forestale dello Stato, Comando provinciale di Terni, ha ricevuto le nostre segnalazioni. Ci aspettiamo un intervento rapido e chiaro, nel segno della tutela ambientale”.

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