Erano vere e proprie aziende ma, per usufruire di indebite agevolazioni fiscali, si definivano circoli culturali o sportivi. La guardia di finanza di Terni ha scoperto e denunciato due associazioni che hanno anche nascosto al fisco ingenti somme di ricavi e impiegato personale in nero.
In particolare – riferiscono le fiamme gialle – un circolo di culturale della Valnerina che dichiarava di organizzare escursioni nel verde dell’Umbria per i soci offriva in realtà anche servizi di impresa. Nel corso di una visita a sorpresa, il primo maggio, i finanzieri hanno infatti scoperto la presenza di oltre 60 clienti, la maggior parte risultati non soci del circolo, intenti a consumare pasti a pagamento. Gli accertamenti – tuttora in corso per quantificare i ricavi non dichiarati – sono stati attivati anche grazie alle segnalazioni di persone che, dopo essersi recati nella struttura della presunta associazione, consumando i pasti e pagato non avevano ricevuto la ricevuta fiscale.
Ammontano invece a oltre 500 mila euro i ricavi non dichiarati contestati a un’altra associazione che – sempre secondo la finanza – organizzava a pagamento tour turistici ed escursioni sportive offrendo servizi ritenuti particolarmente qualificati grazie a istruttori sportivi e guide ambientali. Anche in questo caso si tratterebbe di una vera e propria attività commerciale, con sede nel circondario di Terni, che – secondo gli investigatori – non ha dunque diritto di beneficiare di una tassazione agevolata. In corso di quantificazione anche i compensi percepiti dagli istruttori (una quarantina) che secondo i finanzieri svolgevano attività di supporto alla fittizia associazione.
In coincidenza con la riapertura primaverile in tutta la provincia di Terni le fiamme gialle hanno poi controllato 22 strutture ricettive tra agriturismi, hotel e bad and breakfast. Sei sono risultati non in regola. Individuati 15 lavoratori in nero (prevalentemente cuochi e camerieri) e contestate due mancate emissioni di ricevute fiscali.