Le minacce, i danneggiamenti e le lesioni subite da un ventenne, aggredito ripetutamente da una banda di suoi coetanei, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che vedono coinvolti giovani gang.
Qualche mese prima, ad esempio, a finire nei guai sono stati tre giovani (un 17enne, un 21enne e un 18enne) che si erano imboscati ad un festa di compleanno seminando paura e disordine. Infatti, ad un certo punto della serata i tre avevano dato in escandescenza danneggiando il locale e aggredendo alcuni ospiti fino al punto di mandarne qualcuno direttamente all’ospedale.
Un fenomeno – quello delle baby gang – che a detta della polizia è “uno spaccato di criminalità giovanile da non sottovalutare, espressione di episodi molto pericolosi”. Ci si trova di fronte a delle persone che fanno dell’attività criminale il loro percorso di vità. I quattro, oltre a rendere la vita impossibile ad un loro coetaneo, in passato hanno collezionato altri vari reati tra cui spaccio di droga (ritenuto dagli investigatori l’attività principale di sopravvivenza visto che tutti i componenti sono senza lavoro e il sostegno delle famiglie alle spalle) ed episodi violenza commessi allo stadio. Uno di loro aveva già ricevuto dal questore un avviso orale e un Daspo per tali reati.
Secondo le rilevazione della polizia, sarebbero almeno 300 i piccoli criminali intenti a spadroneggiare in città. La banda giudicata già tristemente nota è “Quelli della strada” che nel fast food Mc Donald’s di corso Tacito ha il punto di ritrovo. Ci sono poi altre bande disseminate nei quartieri di Borgo Rivo, Borgo Bovio, Cospea e San Valentino. Si tratta spesso di bande multietniche, dove ternani e giovani stranieri si aggregano per imporsi con violenza sui propri coetanei e fare il salto di qualità: dalle “bravate” a vere azioni criminali, da bulli a delinquenti matricolati.